Tirocinio clandestini in procura, toga rossa insiste: “Sono risorse, dovete abituarvi”

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Loro li definiscono ‘richiedenti asilo’: dal Marocco!

“Mi piace questo lavoro. Grazie alla Repubblica Italiana, grazie a tutti”, riferisce il 38enne alla stampa locale. L’ultimo arrivato nel gruppo di tirocinanti, con mansioni relative allo smistamento degli atti, è il 59enne Achab, profugo marocchino!

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Parliamo di questa vicenda:

Marocco respinge nave italiana, toga rossa assume marocchini in Procura: “Sono profughi”

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“Il migrante, grazie ad una sapiente opera di integrazione, è una risorsa per lo Stato. Colmano un vuoto di organico dei nostri uffici. Contiamo di poter estendere il numero di partecipanti. I tirocinanti sono stati formati, informati dei rischi e sono state stipulate le assicurazioni”, sostiene con delirante entusiasmo il procuratore della Repubblica di Foggia Ludovico Vaccaro, a cui fa eco il dirigente amministrativo Antonio Toziani. “Probabilmente estenderemo questa convenzione anche al Tribunale”, annuncia. “Perché l’iniziativa adottata dal Procuratore è importante per il messaggio culturale ma anche per il contributo che i tirocinanti possono fornire alle cancellerie. Abbiamo delle forti scoperture di organico”.

Ma è la cooperativa Medtraining a spiegare il perché e annunciare di avere proposto in altre aziende la stessa opera: sostituire italiani con immigrati pagati dai contribuenti. Come ribadisce il presidente Carmine Spagnuolo, che precisa: “Fare un tirocinio in procura introduce un elemento di rottura e di cambiamento, perché ha un impatto fortissimo in relazione alla rappresentazione sociale degli immigrati soprattutto in questo territorio. Mette in discussione gli stereotipi. Noi siamo abituati a vedere le persone che raggiungono il nostro territorio, migranti e rifugiati, soltanto a certi livelli della scala sociale. Per noi è strano vedere un infermiere di colore. A meno che non sia un calciatore, tutto il resto provoca una dissonanza cognitiva. Questa è la sfida più interessante. È un’operazione di rottura e di coraggio”. Capito, lo fanno per abituarvi a vedere africani darvi ordini.

Il tutor di riferimento, perché hanno anche un tutor, tal Roberto Ginese, se la prende con chi ha avanzato critiche: “Forse non si capisce il senso di quello che si fa. Da oggi in questa squadra Stato entrano anche i migranti, anche loro fanno parte dello Stato, sebbene a qualcuno forse dia fastidio. Ci aiutano nelle funzioni di base”.

No, non fanno parte dello Stato. Non più di quanto tu non faccia parte degli esseri senzienti. Sono clandestini. E voi siete degli accoglioni che vogliono darci ad intendere che i marocchini fuggono dalla guerra. L’unica cosa in fuga, in questo caso, è il buonsenso.

E ricordate: non è gratis, perché la loro presenza impedisce l’assunzione di italiani e questi immigrati vengono mantenuti dai contribuenti con vitto, alloggio e paghetta.




8 pensieri su “Tirocinio clandestini in procura, toga rossa insiste: “Sono risorse, dovete abituarvi””

  1. Rotary club, massonerie da quattro soldi e logge più importanti, sono i centri di “brainstorming” per queste trovate. La quasi totalità di chi lavora nella magistratura vi appartiene.

  2. “Abbiamo delle forti scoperture di organico”.Ma di assumere italiani non se ne parla?Porcoékrj834ff7.

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