Il ministro della Salute ritiri subito lo spot televisivo sul coronavirus dove Michele Mirabella sostiene che “non è affatto facile il contagio”. Lo chiede in un post sul suo profilo Facebook Mario Adinolfi.
“Ora a Roberto Speranza resta solo una cosa da fare: ritirare di corsa lo spot mieloso ‘antirazzista’ con Mirabella che dice con le bacchette cinesi in mano che ‘non è affatto facile il contagio’. Perché ora che sei costretto a imporre a migliaia di persone e interi comuni quarantena e isolamento, il pistolotto politicamente corretto rischia di far incazzare di brutto le persone comuni. Che sono come al solito più sagge dei politici disgraziati che in questo tempo infame hanno avuto la ventura di governarle”, ha scritto Adinolfi.
E’ la stessa cosa degli spot che invitano a frequentare i migranti. Mettono in pericolo: un tempo la propaganda era ‘eccessivamente’ allarmista, i governi attuali sono invece tutti impegnati nell’indebolire le difese della popolazione nei confronti delle minacce esterne.
Mentre il #CoronaVirus si stava celatamente diffondendo per l'Italia (nuovo caso in Piemonte) #Speranza & #Conte facevano girare uno spot contro un fantomatico razzismo: "Non è affatto facile il contagio del #CoronaVirus!" Ditelo ai due Italiani morti, delinquenti! #RadioSavana pic.twitter.com/LhiD7ce0Xl
— RadioSavana (@RadioSavana) February 22, 2020
Minimizzare e dare informazioni SBAGLIATE all’intera nazione. Di questo si è occupato il Governo mentre il #coronavirus era già diffuso in Italia. Risultato: ai ricoverati con polmonite non sono stati eseguiti i test. Ed hanno contagiato per giorni i sani. pic.twitter.com/NPOl6sDK6H
— Simone Di Stefano 🇮🇹 (@distefanoTW) February 22, 2020
Da mettere in evidenza l’utilizzo di un attore che per anni ha condotto una trasmissione sulla medicina, così per dare una parvenza di legittimità medica alle idiozie che propagandano. Visto cosa è la televisione? Un’arma di propaganda.
invece no, l importante e’ che vadano con negri e corona virus solo le checche comuniste, magari questa peste del 2020, ci leva dai coglioni un bel po di munezza rossa