Coronavirus, ora è panico: infetto in contatto con centinaia di persone, 3 paesi fantasma

Vox
Condividi!

“Si sta indagando con familiari, colleghi e amici sugli spostamenti”, hanno confermato dall’ospedale che stanno avviando le procedure per mettere in insolamento circa 250 persone, 160 delle quali lavorano all’Unilever con il 38enne. L’uomo aveva infatti incontrato più volte tra il 5 e l’8 febbraio con un collega rientrato dalla Cina il 21 gennaio.

Si stanno ricostruendo i contatti che quelli che si ritengono i primi due infetti, il 38enne e la moglie incinta, hanno avuto prima del ricovero.

VERIFICA LA NOTIZIA

Il 15 febbraio l’uomo si è recato al pronto soccorso di Codogno, aveva la febbre alta e i sintomi di una polmonite. Nonostante questo, primo errore grave per chi è stato in “contatto” con la Cina, i medici gli avevano prescritto una terapia antibiotica e l’avevano rimandato a casa.

Il 18 febbraio la situazione è precipitata è l’uomo è arrivato in ospedale in preda a una crisi respiratoria. Con lui, la moglie.

La coppia ha raccontato al personale medico di una cena a Milano organizzata pochi giorni prima con un amico tornato dalla Cina (poi risultato negativo al tampone). Così è scattato il ricovero d’urgenza in terapia intensiva. E la macchina nell’emergenza è partita. I tre paesi Codogno, Castiglione d’Adda, dove vivono i genitori dell’uomo, e Casalpusterlengo, dove lavora come ricercatore alla Unilever, sono stati isolati.

Vox

E le autorità sanitarie hanno iniziato a ricostruendo gli spostamenti della coppia per identificare tutte le persone con cui è entrata in contatto nelle ultime settimane. La procedura per la “quarantena obbligatoria” di familiari, medici e infermieri entrati in contatto con i pazienti riguarda almeno 70 persone, anche se l’assessore Gallera parla di 250 soggetti “su cui fare i tamponi e isolare”. Compresi i colleghi alla Unilever.

Il 38enne ha un’attività sociale e sportiva molto intensa, un dramma per i medici: cene fuori casa, partite di calcio con gli amici, marce podistiche. Inoltre, frequenta un corso di formazione della Croce Rossa. La moglie, insegnante da alcune settimane in maternità, partecipava regolarmente a un corso preparto. Ogni tanto dava una mano alla madre, proprietaria di un’erboristeria in un paese vicino.

Poche ore prima del ricovero, l’uomo aveva giocato a calcio con la sua squadra e partecipato a una marcia podistica nel Lodigiano con il suo Gruppo Podistico 82 di Codogno. Occasioni che lo hanno messo in contatto con centinaia di persone che adesso potrebbero essere sottoposte al tampone. Senza contare il posto di lavoro: il 38enne opera nel centro ricerche della Unilever e ogni giorno si interfaccia con decine di colleghi.

L’assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, ha chiesto ai cittadini di Castiglione d’Adda , Codogno e Caslpusterlengo di “rimanere a casa ed evitare contatti sociali”. I tre centri sono vuoti, nessuno cammina per strada. E intanto mascherine e flaconi di antisettici per le mani sono esauriti in tutte le farmacie e nei negozi.




3 pensieri su “Coronavirus, ora è panico: infetto in contatto con centinaia di persone, 3 paesi fantasma”

  1. Insomma, è panico, o sono già tutti morti

    e gli unici a girare in città, sono solo i loro fantasmi?

    Fatemi capire, sono lento, molto lento a capire.

    Perdonatemi

I commenti sono chiusi.