Coronavirus, Burioni attacca governo: “E’ da gennaio che chiedo quarantena”

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Roberto Burioni lo sostiene da quando sono state diffuse le prime notizie sul Coronavirus: per limitare i contagi è necessario l’isolamento. Non c’è altro modo in assenza di un vaccino. E ora il virologo lo ribadisce alla luce delle ultime notizie sull’uomo di 38 anni contagiato e ricoverato in condizioni gravi al Sacco: “E’ l’unica cosa importante. Chi torna dalla Cina deve stare in quarantena. Senza eccezioni”, avverte Burioni in un post pubblicato sul suo profilo Twitter. “Spero che i politici lo capiscano perché le conseguenze di un errore sarebbero irreparabili”. E ancora: “Chiedo la quarantena da gennaio, spiace aver avuto ragione”.

Perché con questo virus, continua, “non dobbiamo scherzare”. “La sua minore ‘gravità’ rispetto, per esempio, alla Sars è un’arma a doppio taglio: meno rischio di morte per il singolo, ma, allo stesso tempo, maggior rischio di trasmissione. Il che equivale a dire che questo nuovo coronavirus è molto più pericoloso di quello precedente, perché molti più individui rischiano di essere infettati”, scrive in una analisi pubblicata su Medical Facts insieme al collega Nicasio Mancini: “Il nuovo coronavirus può essere trasmesso anche quando i sintomi non sono ancora presenti, o lo sono in modo sfumato”, sintetizzano gli esperti. “L’isolamento rigido sotto stretto controllo medico è quanto di più serio ed efficace possiamo fare in questo momento. Facciamolo. Continuiamo a farlo”.

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“Confermati i nostri timori”. Roberto Burioni, sul suo Medical Facts, lancia l’allarme sul Coronavirus insieme al collega Nicasio Mancini: “Poche storie – mette in chiaro il virologo -, il virus è trasmesso anche da chi non ha sintomi”.

“Siamo stati fra i primi a seguire l’andamento di quest’epidemia di coronavirus, sin da quando i casi si limitavano a poche decine. Quando i primi dati sulle caratteristiche cliniche e le modalità di trasmissione sono emerse, però, abbiamo subito fatto presente l’importanza di capire se il virus potesse essere trasmesso anche in assenza di sintomi”, rivendica Burioni, che cita due comunicazioni “pubblicate su riviste scientifiche di primo livello (Journal of Infectious Diseases e New England Journal of Medicine)”: il virus si trasmette anche senza sintomi, e “la cosa interessante è che i due lavori affrontano quest’aspetto in due diverse aree del mondo: la Cina e, realtà molto più vicina alla nostra, la Germania. Il primo, ad esempio, è la descrizione di una serie di contagi a Shanghai, quindi non proprio nell’epicentro dell’epidemia (la provincia dell’Hubei e, in particolare, il suo capoluogo Wuhan). Sono descritti quattro casi all’interno di un nucleo familiare, in cui due dei componenti provenivano da Wuhan”.




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