Il piano riservato del governo: eliminati i presidi di frontiera, via quello di Trieste

Vox
Condividi!

Il “Piano di riorganizzazione della polizia stradale” è riservato, e prevede lo smantellamento che il Viminale vorrebbe rispetto ai distaccamenti della Polstrada.

Dagli attuali 166 presidi a 142: 24 uffici chiusi.

Non solo. Nel più ampio disegno dello smantellamento dei confini nazionali, il governo abusiva sta pianificando la chiusura di presidi di frontiera.

VERIFICA LA NOTIZIA

“Verranno eliminati – attacca Domenico Pianese, segretario del Coisp – gli uffici in porti e aeroporti molto sensibili come Gioia Tauro, Napoli, Trieste, Brescia, Parma, Taranto, La Spezia. Tra accorpamenti con altri uffici e devoluzione delle attribuzioni alle Questure territorialmente competenti, ci saranno 59 articolazioni territoriali della Polizia di Frontiera rispetto alle 66 attuali”. Un altro taglio.

Trieste! Dove solo l’anno scorso sono penetrati migliaia di clandestini islamici dalla rotta balcanica, spesso individuati proprio dalla Polstrada.

Nel mirino dovrebbero esserci i presidi di: Fonni in Sardegna; Casalecchio di Reno, Lugo e Rocca S.C. in Emilia Romagna; quelli di Ceva, Borgomanero e Domodossola in Piemonte; e quelli di Finale Ligure e Sanremo in Liguria.

Vox

“In questo modo – attacca Andrea Cecchini, di Italia Celere – Si sta rafforzando la presenza della polizia di Stato sulle autostrade in virtù di una direttiva di Minniti emessa a seguito degli impegni assunti con le società autostradali”.

“Nel caso delle Sottosezioni – spiega Cecchini – i costi di auto, benzina e strutture viene sostenuto dalle società private che, a suon di milioni, gestiscono la rete autostradale”.

“Per risparmiare, dunque, si preferisce dirottare le risorse in autostrada”. Il problema è che così “si vanno a tagliare servizi necessari”, come la presenza delle forze dell’ordine sulla viabilità ordinaria: “La politica da anni non fa altro che tagliare – attacca il sindacalista – Pra la coperta è corta e così il dipartimento è costretto a trovare una soluzione, chiudendo alcuni uffici”.

“Poi quando accade una disgrazia – fa notare Cecchini – si chiede subito alla stradale di fare i controlli del sabato sera contro droga e alcol alla guida. Ma è solo un modo per i politici di fare bella figura”.

“Si tratta di uomini validi che si assumono enormi rischi senza tutele o garanzie. Tra loro c’è il più alto tasso di morti e feriti nelle forze dell’ordine. Se viene a mancare la loro presenza sulla viabilità ordinaria, a chi verranno affidati questi compiti?”.