🔴¡¡EXCLUSIVA!! Los traficantes hablan y señalan a Open Arms como presuntos implicados en el tráfico de inmigrantes ilegales. Imágenes y vídeos ponen de manifiesto que hubo una presunta colaboración entre traficantes y la ONG de Oscar Camps. https://t.co/YnPgmtHdh2
— Rubén Pulido (@rubnpulido) February 11, 2019
Il giornalista spagnolo Rubén Pulido ha intervistato il trafficante di clandestini Ramzi Ali, capo della milizia di Zawiya, una milizia di che agiva come ‘guardia costiera’ nella zona in cui le ong prelevavano immigrati, prima che il governo di Tripoli ricostituisse, con l’aiuto dell’Italia, una guardia costiera ufficiale.
Ramzi, parlando con il reporter, ha accusato l’Ong catalana Open Arms, che solo negli ultimi giorni ha scaricato centinaia di clandestini in Italia. Decine di migliaia da quando è in attività. Visto che in Spagna non può andare, o sarebbe sequestrata con multa da 900mila euro.
Il trafficante ha inviato a Ruben Pulido foto scattate durante i contatti tra milizia (trafficanti di clandestini) e ong, Open Arms e Medici Senza Frontiere che troverete nell’articolo del giornalista spagnolo.
Non solo. Ha rivelato, come dimostrano le foto, di essere lui a bordo di Open Arms in questo video:
🔴Questo video documenta la stretta collaborazione tra l'indagata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, @openarms_fund, e la Milizia di Zawiya (Al-Bija),facilitatrice dei #trafficanti in #Libia (4 membri sono stati arrestati). @campsoscar #Zuccaro pic.twitter.com/WKuv5RbQ3z
— Francesca Totolo (@francescatotolo) May 24, 2018
Insomma, secondo i trafficanti libici, Open Arms (e Msf) collaboravano con loro:
‼️Video di @rubnpulido fornitogli da Ramzi Ali, miliziano di #Zawiya, la "falsa" GC libica, che ha operato fino all'arresto dei suoi membri per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina nel 2017.
Sullo sfondo, si vede arrivare per la "consegna" la nave di @openarms_fund. pic.twitter.com/L1qSdlrXvK— Francesca Totolo (@francescatotolo) February 11, 2019
Ricordiamo che Ramzi apparteneva alla miliziano di Zawiya, la “falsa” guardia costiera libica, che ha operato fino all’arresto dei suoi membri per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nel 2017.
Il cui capo, Bija, è noto per avere partecipato in quell’anno alle riunioni di Minniti per la gestione degli sbarchi.
Vicenda per la quale i media di distrazione di massa volevano mettere in dubbio la liceità degli accordi con la guardia costiera libica ma che, invece, dovrebbe porre domande sulla collaborazione tra governo italiano, trafficanti islamici e Ong.