‘Imam di Genova’ espulso: ospitava in moschea terroristi islamici

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È stato espulso “per motivi di sicurezza nazionale” Bledar Breshta, l’imam di Genova indagato dalla procura di Genova per associazione con finalità di terrorismo (islamico) nel 2017.

La decisione di alcune settimane fa. L’immigrato, di cittadinanza albanese, aveva fatto ricorso ma la sua richiesta di sospensione era stata respinta.

Secondo la Digos, coordinata dal sostituto procuratore Federico Manotti, Breshta insieme a Mohamed Othman e Mohamed Naji avrebbero raccolto soldi da inviare ai filo jihadisti, avevano realizzato un centro di preghiera a Sampierdarena super-blindato e avevano ospitato il siriano Mahmoud Jrad, arrestato nel 2016 a Varese mentre stava per raggiungere la Siria per immolarsi per lo stato islamico:

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Dopo le indagini non erano emerse prove sufficienti e l’inchiesta era stata chiusa e archiviata. Per lo Stato, però, l’imam rappresenta un pericolo per la sicurezza per le sue idee e per questo è stato deciso di allontanarlo dal territorio.

Ma questo possiamo farlo solo perché non era ancora italiano. Altrimenti, come in Francia, Belgio e Inghilterra, non avremmo potuto: ed è il perché lì ci sono stati attentati islamici e da noi, ancora, no.

Ma se non la smettiamo con i ricongiungimenti familiari e non torniamo allo ius sanguinis – se arriva lo ius soli siamo fottuti seduta stante -, siamo pochi anni dalla tragedia.




2 pensieri su “‘Imam di Genova’ espulso: ospitava in moschea terroristi islamici”

  1. Visto che in itaglia i politici responsabili di queste idee non pagheranno mai, arriveremo alla legge del taglione, ossia giustizia da se.

I commenti sono chiusi.