Vescovo attacca i politici: “Un vero leader non dà la cittadinanza agli immigrati”

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Il diavolo, si dice, è bravo nel fare le pentole ma non i coperchi. Ma da qualche tempo questo difetto è diventato un pericolo. Fare mali i coperchi delle pentole a pressione può produrre ustioni gravissime. Chissà se non è questo quel che è accaduto oggi a Beirut. Formato ormai da qualche tempo, ancora non ha affrontato il voto di fiducia il nuovo esecutivo che sulla carta è di tecnici ma nella realtà è fatto, quasi tutto, da collaboratori degli ex ministri politici, distribuiti con lo stesso “manuale Cencelli” che si è promesso di mandare in pensione davanti alla catastrofe in cui ha fatto sprofondare il paese, a un passo dal default.
Dopo tanta attesa il voto di fiducia è stato previsto per le prossime ore: forse un caso, forse no, fatto sta che è oggi è la festa più importante per il Libano cristiano, la festa di San Marone, dal quale prende nome la Chiesa maronita.

Oggi il nuovo arcivescovo di Beirut, Paul Abdel Sater, ha celebrato la messa in onore di San Marone. Da lui prende nome la Chiesa maronita, i cattolici libanesi. Che non sono più maggioranza dopo decenni di immigrazione islamica che ha poi portato alla brutale guerra etnico-religiosa dello scorso secolo.

E diventerebbero piccola minoranza se il governo libanese dovesse concedere la cittadinanza ai ‘profughi’ palestinesi in Libano da decenni. E se non dovesse rimandare in Siria i profughi siriani.

Maronita è il presidente Aoun e la leadership dei suo partito, asso portante con Hezbollah del nuovo governo. e così questa mattina, a loro si è rivolto l’arcivescovo.

Che con lui non si scherzi avrebbero dovuto saperlo, visto che si è presentato vendendo tutte le auto di lusso della sua diocesi: va in giro in utilitaria. Di più: vista la gravissima crisi economica si è presentato anche dicendo a tutti gli istituti scolastici della sua diocesi di mantenere in corso tutti gli studenti che non potessero pagare la retta scolastica.

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Oggi l’arcivescovo ha detto, in un’occasione così solenne, che un vero leader “resiste alla tentazione di naturalizzare gli immigrati.”


Poi ha chiesto: “Vedere una madre soffrire davanti al figlio suicidatosi per non aver potuto provvedere ai suoi bisogni non tocca il vostro cuore? Quelli che vi hanno votato non meritano di essere ascoltati per correggere i guasti che avete causato?”

In Italia, invece, abbiamo vescovi accoglioni che vogliono questo:

Il piano del PD e dei vescovi per far votare 700mila clandestini




Un pensiero su “Vescovo attacca i politici: “Un vero leader non dà la cittadinanza agli immigrati””

  1. perche’ questi vescovi stanno la e a noi tutti vescovi che si mettono a 90 gradi con dietro il negro di turno, froci…. so tutti sbagliati a tizia’ solo per er fatto chevte te dici ca non sei sbagliato, si a tizia’ non celosei, sei guasto, guasto assai a la capa….. arichhiiooooo’

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