Sanremo2020, ridicolo attacco a Salvini durante il duetto di Junior Cally: “Ok boomer”

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La politica, puntuale, arriva sul palco di Sanremo 2020. E ci arriva ancora col duetto di Junior Call insieme a Vito Dell’Erba, cantante dei Viito, il quale ha attaccato Matteo Salvini direttamente dall’Ariston (come se non bastassero i riferimenti a Sardine e dintorni nel brano dell’artista romano). Una replica dopo gli attacchi del leader della Lega al rapper. Sul palco, dove Dell’Erba si trovava per l’esecuzione di Vado al massimo, cover di Vasco Rossi, si è presentato con una mano che recava la scritta: “Ok boomer”. E la ha mostrata alle telecamere. Si tratta di un modo per liquidare le critiche a rapper e trapper: con “boomer” si intendono i nati tra la metà degli anni ’40 e ’60. Una generazione che, ha spiegato Junior Cally, “ha avuto e continua ad avere il potere e ne ha fatto un uso sbagliato”. Evidente, insomma, il riferimento a Salvini.

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Veramente la polemica contro i ‘boomer’ è una prerogativa dell’alt-right americana. E comunque Salvini è degli anni settanta.




3 pensieri su “Sanremo2020, ridicolo attacco a Salvini durante il duetto di Junior Cally: “Ok boomer””

  1. Premesso che i “boomer” sono i nati nel periodo del boom economico, ovvero la seconda metà degli anni cinquanta e la prima metà degli anni sessanta. Quindi ignoranza allo stato puro. Se ci sono delle generazioni con cui bisogna prendersela sono quelle nate tra il 1945 e il 1950, cioè quelle che hanno fatto il Sessantotto, quel fenomeno che ha portato le nostre società al degrado culturale e morale che oggi domina.

    È vero che il nostro é un paese tra i più gerontocratici in assoluto e dove il ricambio generazionale della classe dirigente avviene molto lentamente. Ma questo é il risultato della devastazione operata dal Sessantotto sulle generazioni nate dagli anni sessanta in poi, cresciute nella deresponsabilizzazione. Ricordo inoltre che a tutt’oggi comandano coloro che da giovani furono sessantottini e che hanno più di 65 anni.

    1. Werner! Hai sacrosanta ragione. Io ho vissuto in prima persona l’esperienza del ’68, ma non sono un “sessantottino”. Dio ci scampi. All’epoca frequentavo il primo – secondo anno alla facoltà di Scienze dell’Università di Torino. Quindi, come puoi capire, sono ormai un “vecchio”. Ebbene: nonostante la veneranda età, devo capire ancora adesso cosa volessero i “sessantottini”. L’unico risultato evidente che hanno ottenuto, è stata la “rivoluzione sessuale”. Per quanto riguarda questo tema, è stato un periodo felice: tutte te la davano. Spesso avevi solo l’imbarazzo della scelta. Poiché la gravità di un errore si vede dalle sue conseguenze, guarda come siamo ridotti e dimmi tu quanto sia stata tragica quell’esperienza. Definirla “infame” è un complimento. E sarà dura estirpare il ’68. Non siamo più alla seconda generazione; siamo ormai ai nipoti (nel senso di nonni) dei quella gentaglia. Sempre più stupidi e sempre più in malafede. Peggio del coronavirus. Adesso che si sono sposati con Santa Romana Chiesa… “Mamma li turchi”!

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