Nigeriano tenta di accecare poliziotto a Torino

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Il detenuto nigeriano ha sferrato un pugno in pieno volto all’agente della polizia penitenziaria. E ora il poliziotto rischia di perdere un occhio.

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Alla fine sembra che se la ‘caverà’ con diversi punti di sutura.

“Mai come in questo periodo viviamo un drammatico momento di completo stato di abbandono e la Polizia Penitenziaria si trova sempre più sola e in condizioni disumane a risolvere le criticità che si presentano nel quotidiano con grave penuria di personale senza strumenti e mezzi”, denuncia il segretario generale dell’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Leo Beneduci.

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Poche settimane fa il personale di polizia presente nella casa circondariale torinese era dovuto intervenire, sempre nel padiglione C, per evacuare le persone presenti nel piano a causa dell’incendio appiccato da un detenuto tunisino all’interno della propria cella. Il salvataggio è andato a buon fine e le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco, ma almeno tre agenti sono rimasti intossicati dal fumo. Per loro sono state necessarie le cure mediche. “Si è sfiorata una grave tragedia”, denunciava lo scorso 25 gennaio lo stesso sindacato, denunciando le condizioni turbolente in cui i poliziotti sono costretti ad operare, tra “la penuria di personale e il grave sovraffollamento dell’Istituto penitenziario”.

Il segretario dell’OSAPP fa appello al guardasigilli (si, aspetta e spera): “Chiediamo che il Ministro Bonafede dichiari lo stato si emergenza e convochi un tavolo per poter affrontare concretamente e una volta per tutte i problemi più urgenti”. Tra questi ci sono in primis “le reiterate e gravissime aggressioni nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria nelle carceri Italiane”. Quella di Torino non è la prima e c’è da scommettere che non sarà neppure l’ultima.

Ci sono troppi immigrati nelle nostre carceri, che rappresentano perfettamente tutti i crimini che commettono. Vanno rimandati a scontare le pene nei loro Paesi. Ci costerebbe anche meno.