Coronavirus, esperti lanciano allarme barconi: ma il governo non chiude i porti – VIDEO

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Il tema è ancora quello del coronavirus. E Matteo Salvini chiede la chiusura dei porti. Si moltiplicano, infatti, gli esperti che mettono in luce come dall’Africa potrebbero arrivare grossi pericoli per il nostro Paese.

La ragione è semplice: la comunità cinese nel continente nero è enorme, oltre 1 milione di persone, così come sono molti i clandestini che dall’Africa arrivano in Italia su navi Ong e barconi.

E per ribadire l’allarme, Salvini rilancia un video che mette in luce come “l’Africa è ad altro rischio per la diffusione del coronavirus”. E il leader della Lega si interroga: “Quindi il problema potrebbe arrivare anche da chi sbarca clandestinamente in Italia… Come reagirà il governo dei porti aperti?”, conclude.

Il coronavirus dilaga. Una pandemia imminente, l’ha definita Anthony Fauci, direttore dell’Istituto americano per le malattie infettive.

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E la minaccia più pericolosa per l’Italia non è la Cina, ma l’Africa. I barconi.

Negli ultimi dieci anni il Continente Nero è diventato un’immensa colonia cinese grazie ai 270 miliardi di dollari con cui Pechino – racconta Il Giornale – ha foraggiato la costruzione di porti, strade, dighe e ferrovie. La Cina, per il Parlamento Ue, ha finanziato il 18,9 per cento delle grandi opere sorte in Africa tra il 2010 e il 2018 e ne ha realizzato il 33,2 per cento. Mosse che hanno portato ad avere sul posto forza lavoro cinese con tanto di attrezzature e strumenti. Ed ecco che subentra il vero problema: in Africa, oggi come oggi, i cinesi superano il milione.

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E questi Paesi non possono certo chiudere ai voli dalla Cina. La Cina se li è comprati.

E il discorso vale anche al contrario: grazie alle borse di studio elargite dalla Cina, nelle università di Pechino risiedono 80mila studenti africani, di cui almeno 4.600 si trovano a Wuhan epicentro del contagio. La caratteristica di studenti e lavoratori è proprio quella di viaggiare contribuendo così alla potenziale diffusione di un coronavirus che in Africa troverebbe una situazione sanitaria ‘ideale’ per diffondersi. E potrebbe essersi già diffuso senza che il sistema sanitario locale l’abbia registrato.

Particolarmente inquietante – prosegue il quotidiano e come già Vox aveva scritto giorni fa – per l’Italia è la lista dei 13 Paesi africani (Algeria, Angola, Costa d’Avorio, Congo, Etiopia, Ghana, Kenya, Mauritius, Nigeria, Sud Africa, Tanzania, Uganda and Zambia) dove il contagio, secondo la stessa Oms, sarebbe imminente. Stando ai dati del Viminale in testa agli arrivi vi sono, infatti, i clandestini di Algeria, Costa d’Avorio, Ghana e Nigeria.

Insomma, una vera emergenza globale. Che presto ci troveremo sui barconi. Se giù non c’è stata e non ce ne siamo accorti, visto che fino all’altro giorno non c’era alcun controllo, e che ora si limitano alla ‘febbre’, quando tutti sanno che il periodo di incubazione del virus può superare le due settimane.

Come ha sottolineato Michel Yao venerdi’ scorso in un’intervista all’Associated Press, il nuovo virus “potrebbe sopraffare i sistemi sanitari che abbiamo in Africa”. “Entro i prossimi giorni, forniremo ad almeno 20 Paesi africani il reagente necessario per testare i campioni per il virus”, aveva aggiunto.

Al momento, le misure di prevenzione non sembrano avere gli standard dei Paesi occidentali. Il governo dello stato di Lagos, seconda città della Nigeria, stato più popoloso del continente africano, ha consigliato ai viaggiatori che tornano dalla Cina e da qualsiasi Paese in cui sono stati accertati casi di coronavirus di osservare l’auto-quarantena all’arrivo a Lagos, megalopoli sull’Oceano Atlantico.




2 pensieri su “Coronavirus, esperti lanciano allarme barconi: ma il governo non chiude i porti – VIDEO”

  1. Attendo con ansia che il bacio di Corona-chan raggiunga una megalopoli africana. Non c’è cura per l’amore.

    1. Anche io e spero se lo becchino quelli delle ong che li traghettano da noi!E se lo portino in francia, germania, spagna, olanda, ovunque siano i famigliari di questi “volontari”.

I commenti sono chiusi.