“La mia sensazione è che la situazione italiana sia già totalmente fuori controllo“. Così Alessandro Meluzzi, contattato dal Primato Nazionale, interviene sull’epidemia del virus cinese 2019-nCoV. Ormai dilagante.
“Il quadro è drammatico. Le grandi città come Pechino e Shangai sono vuote, l’economia è in forte rallentamento, la gente vive asserragliata nelle case consumando soltanto cibo che gli viene consegnato da personale autorizzato dalle autorità locali”, spiega Meluzzi. “C’è un clima di pieno controllo militare nella regione da cui è partita l’epidemia. I cinesi stanno insomma prendendo la questione molto seriamente. Ma ormai i buoi sono scappati dal recinto“.
“Quando il virus arriverà in Africa, dove i Paesi non dispongono delle adeguate coperture sanitarie per fronteggiare l’epidemia, questa potrebbe propagarsi in modo potenzialmente catastrofico“. Si riferisce ai “sei milioni e mezzo di lavoratori cinesi” e alle “mille imprese in Africa, che creano un grande flusso di scambi con la Cina, in particolar modo con la zona industriale da cui ha avuto origine l’epidemia”, aggiunge. “Non oso immaginare che cosa potrebbe capitare in Africa”.
Forti i timori legati alla possibile diffusione dell’emergenza sanitaria del coronavirus in Africa. In molti hanno paura che il vero contagio possa arrivare proprio dall’Africa, visto che diversi paesi non dispongono di adeguate coperture sanitarie. Se l’epidemia si propagasse in Africa (il primo caso di coronavirus nel continente è stato segnalato nei giorni scorsi in Costa d’Avorio) il rischio di una diffusione ad alta scala potrebbe essere davvero alto.
“In Italia fino ad ora sono state prese delle misure bagatellari. Ancora ieri, nonostante il blocco dei voli per la Cina, sono arrivati gli ultimi 5 aerei dalla zona di massimo picco dell’epidemia, a Milano Malpensa e a Roma”. De resto è anche facile aggirare il cosiddetto blocco dei voli, “prendendo un volo da Pechino per Dubai, cambiare biglietto e poi dirigersi verso Roma e Milano. Direi che siamo ben lontani da una quarantena efficace“, è la conclusione di Meluzzi. “D’altra parte, con la politica delle frontiere e dei porti aperti e grazie all’accoglienza indiscriminata le possibilità di difesa dal contagio saranno minimali. Il vaso di Pandora si è aperto. Quindi io sono ragionevolmente pessimista“.
Il tutto mentre centinaia di cittadini africani si trovano ancora a Wuhan in quarantena, con il rischio di alta diffusione del virus una volta effettuato il rimpatrio.
Noterete che tutti i problemi nascono quando la gente non sta a casa propria.
Meluzzi, Deus Vult!
“I porti Italiani restano aperti”.Questo ha ribadito il governo attuale.Questi non rinunceranno a farci invadere nemmeno se arriva la peste.