Coronavirus, governo ammette: “Ci siamo fidati dei cinesi infetti”

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Ai cinesi infetti è stato chiesto allo sbarco solo dove sarebbero andati, roba da dimissioni immediate di un governo di incapaci

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“La mascherina? E’ una stupidaggine enorme, non serve” – “Il Ministero della Salute, con tutti gli attori implicati nella gestione di una eventuale emergenza, lavora da giorni ad organizzare il sistema” per fronteggiare l’arrivo in Italia del coronavirus: “Medici di base informati, reparti di malattie infettive allertati, processo per la conferma di eventuali contagi attivato.

Al tavolo della task force al Ministero è presente anche la Protezione civile: la gestione deve essere fatte capillarmente da più soggetti, non solo dal personale sanitario. Quello che importa è la risposta e conoscere i protocolli”. Lo ha detto a Radio Anch’io su Radio 1 il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri.

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I due cinesi risultati positivi al coronavirus ieri a Roma, ha spiegato, “sono in buona salute, ora dovranno aspettare la guarigione. Sono atterrati il 23 a Malpensa: dal 23” per i passeggeri arrivati in aereo dalla Cina “veniva già riempita una carta allo sbarco, nella quale veniva chiesto ai cinesi dove sarebbero andati, una traccia. Ora verrà ripercorso a ritroso il percoso che hanno fatto e si capirà dove sono stati”.”La mascherina? E’ una stupidaggine enorme, non serve”, ha concluso Sileri.

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Ma pensa. Invece di chiudere i voli dalla Cina, quando l’epidemia era già scoppiata da settimane, questi geni al governo facevano riempire carte allo sbarco. Ora chi sarà stato infettato avrà il piacere di questo ‘percorso a ritroso’.

Senza contare che uno può scrivere quello che vuole. E poi può comunque non rispettare la tabella di viaggio.