I tunisini sono un’emergenza nazionale: ecco quanti criminali ci manda la Tunisia

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Continua a provocare le reazioni sperate la bella mossa del leader della Lega Matteo Salvini che – a Bologna per sostenere la corsa della sua candidata in Regione – ha deciso di citofonare all’abitazione di un giovane che gli era stato indicato da una residente come spacciatore tunisino:

Con una nota, infatti, “L’Alleanza delle associazioni dei tunisini in Italia” ha annunciato che domattina – dalle 11 – terrà un presidio di protesta a Brescia davanti alla sede della prefettura.

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Al 31 dicembre 2017, gli stranieri ospiti nelle patrie galere componevano il 34% dei detenuti totali. Questi stranieri provengono sia da altri paesi europei, sia da paesi extra Ue. Dall’Africa 9.797, di cui 3.703 marocchini e ben 2.112 tunisini. È un buon contributo al benessere e alla prosperità del popolo italiano? Ma proseguiamo. Per i reati contro il patrimonio, ossia i più diffusi, nel 2017 si trovavano in carcere 9.222 stranieri e 23.114 italiani, mentre nel 2015 gli stranieri erano 8.192 e gli italiani 21.721.

Appare evidente come il numero di stranieri in carcere aumenti maggiormente rispetto a quello degli italiani, senza dimenticarci ovviamente dell’ottimo apporto che la Tunisia ci concede gentilmente. Anche nel caso dei reati legati alla droga, che poi si intersecano con quelli riguardanti la detenzione di armi e l’associazione di tipo mafioso, si assiste al medesimo fenomeno: anno dopo anno, la popolazione carceraria straniera cresce maggiormente di quella italiana.

Nel giugno 2018, l’allora ministro dell’Interno Salvini affermò che la Tunisia esporta galeotti, e partì la solita canea dei buoni contro i cattivi. Ebbene, come riporta l’European Council on Foreign Relations, ogni anno, in occasione dell’anniversario della Repubblica, il presidente tunisino dà dà l’indulto a un certo numero di detenuti. Nel 2017, lo concesse a 1.538 persone. Molti dei perdonati si trovano in carcere per reati legati alla droga. Ad essi si aggiunsero altri perdonati facenti parte della categoria dei piccoli criminali. Nel, 2017, i tunisini arrivati via mare in Italia erano 6.092, nei primi mesi del 2018 ben 2.889. Si tratta di oltre 8 mila persone in meno di due anni, e, sebbene essi non fossero tutti usciti di carcere per l’indulto del presidente, è evidente che la prassi del perdono presidenziale abbia influito sul numero di chi è partito verso l’Italia in cerca di una zona franca dove poter dare il meglio di sé.

Uno scafista che venne intervistato da La Stampa dichiarò che su dieci clandestini tunisini, due erano appena usciti dalle patrie galere, e questi sono quasi tutti consumatori di droga.

Ricordiamo poi la storia grottesca di Lazhar Amor Ben Torch, 40enne tunisino che al 2018 era noto alle forze dell’ordine italiane da ben 16 anni per una miriade di reati tra i quali alcuni legati alla droga. Tenne in scacco la città di Padova e riuscì a mettere in fila una quarantina di furti. Numeri da capogiro. Si è sempre dichiarato tunisino pur non possedendo un documento valido. Il procedimento di espulsione verso il suo paese non è mai stato possibile perché la Tunisia non lo riconosceva come suo cittadino. Peccato che egli vivesse in un appartamento dove aveva vissuto sino a poco tempo prima sua sorella, la quale appunto aveva il suo stesso cognome, che poi se ne era tornata a casa in Tunisia. Strano che a Tunisi dicano di non conoscere questo galantuomo mentre sua sorella è potuta tornare tranquillamente a casa propria, no?

Magari chi si è indignato potrebbe impegnarsi a tenere lontani da casa nostra i delinquenti clandestini di casa loro, ché a pagar lo stipendio a Salvini ci pensiamo noi.

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Nel giugno 2017 il presidente della Commissione dei tunisini all’estero, Ibtissem Jbabli, rese noto che dei 3.246 cittadini tunisini imprigionati all’estero ben 2.037 (il 67%) erano in carcere in Italia, soprattutto nei penitenziari di Genova, Milano, Palermo e Napoli e per lo più per reati di droga; stupro, furto; omicidi; traffico di esseri umani ed immigrazione clandestina. Il numero, nel 2019, è rimasto costante.

Per dare un’idea delle dimensioni del problema basti pensare che la Francia, ex potenza coloniale dove vive la più grande comunità tunisina all’estero, ospita nelle sue carceri solo 522 tunisini, la Germania 230.

Questo significa che noi ospitiamo la crème dei tunisini all’estero.

Del resto, negli ultimi anni, l’aumento dei flussi dalla Tunisia ha coinciso con ben diversi indulti svuota-carceri del governo nordafricano. L’ultimo di questi giorni:

Tunisia grazia 2.391 detenuti: allarme barconi – VIDEO

Innumerevoli sono le notizie di reati che hanno per protagonisti i tunisini, particolarmente impegnati nello spaccio:

http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/