Salvini ha lanciato la parola chiave: sicurezza, promettendo un assessorato ad hoc. E la Borgonzoni ha promesso una rivoluzione. “Noi vinceremo perché siamo quelli di questa piazza e non quelli delle piazze contro. Perché abbiamo delle proposte. Questa volta noi liberiamo la nostra terra, perché in questa terra molte cose non vanno”. “Noi le tasse le taglieremo, abbasseremo l’Irpef”, ha garantito, per poi passare appunto al piano sicurezza: “Se vinciamo faremo sì che non aprano le moschee ovunque. Se vieni qua ti deve andare bene che io faccio l’albero di Natale e il Presepe, ti devono andare bene le mie regole. “La legge che è stata fatta sui campi nomadi la toglieremo. Basta con i milioni di euro spesi per le microaree dei rom, per persone che non hanno neanche rispetto per noi”. “Se non hai la tessera di partito, in Emilia-Romagna, non vinci i concorsi, con noi tutto questo cambierà”.
“Mi hanno rotto le scatole per due anni perché io oso venire in vacanza d’estate in Emilia Romagna”, ha salutato gli elettori Salvini, con la voce roca dopo 100 comizi in 30 giorni. “Sono uno scriteriato perché azzardo ad andare in spiaggia in costume da bagno (riferimento evidente al Papeete), ogni tanto mi faccio una piadina e un bicchiere di Sangiovese… Meglio un bicchiere di Sangiovese che qualche pasticca o qualche canna che qualcuno (anche qui, riferimento evidente al Movimento 5 Stelle) vorrebbe spacciare liberamente nelle strade o nei negozi”.
“Ci rivediamo l’anno prossimo in Romagna – conclude commosso il leader leghista – con l’emozione di aver regalato un sogno. Io ho dato qualcosa ma dalla Romagna porto a casa gioia emozione, affetto, bellezza”.
Ci siamo quasi: