Clandestino: “Da Italia non me ne vado: è tutto gratis”

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Il migrant, un marocchino 29enne, era stato arrestato dalla polizia di Stato in un bar dove stava infastidendo i clienti e prendendo a calci i tavoli. Bloccato non senza fatica, era stato ammanettato e, dopo essere arrestato, dai riscontri era emerso che era stato espulso dall’Italia (per finta) e già noto alle forze dell’ordine per svariati reati come danneggiamento aggravato, lesioni personali aggravate, furto aggravato e porto di oggetti atti ad offendere.

Dichiarato in arresto e portato in Questura, anche negli uffici di corso d’Augusto ha continuato a dare in escandescenze prendendo a pugni qualsiasi cosa, tra cui un computer.

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Clandestino:
Comparso davanti al giudice la mattina seguente, aveva dichiarato di appartenere all’Isis e di essere venuto in Italia per mettere le bombe.

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Non contento, aveva poi aggiunto che anche se fosse stato espulso lui sarebbe rimasto nel nostro Paese perchè, spiegò, qui “è tutto gratis”.

Il giudice lo aveva condannato a 2 anni e 2 mesi di reclusione disponendo, allo stesso tempo, la sorveglianza speciale in carcere.

A febbraio dovrebbe uscire. Dopo due anni di mantenimento gratuito. Bisognerebbe presentare alle ambasciate dei Paesi di cui i detenuti sono cittadini l’alternativa categorica: o fare scontare la pena dei vostri cittadini nelle vostre carceri o pagate il conto