Virus Cina, è allerta in tutta Italia per presenza comunità cinesi: paura a Prato

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Cresce l’allarme per il virus cinese con il primo caso di infezione negli Stati Uniti legato al nuovo coronavirus scoperto a Wuhan, che ha già causato la morte di nove persone. Mentre le autorità sanitarie di Pechino segnalano che sono 440 i casi di contagio accertati, oggi è prevista una seduta straordinaria dell’Organizzazione mondiale della sanità. Come riporta la Cnn, il primo paziente che ha contratto il misterioso coronavirus negli Stati Uniti è un uomo arrivato negli Usa la scorsa settimana prima dell’avvio da parte delle autorità sanitarie federali di controlli sui viaggiatori in arrivo da Wuhan, focolaio dove si è diffuso il virus, negli aeroporti internazionali di Los Angeles, San Francisco e New York.

E non riguarda solo i medici di famiglia di Roma l’alert sul caso del Coronavirus, ma tutti quelli italiani, specie quelli delle grandi città dove si trovano gli aeroporti internazionali e importanti comunità cinesi.

Dall’Istituto Superiore di Sanità e dal
ministero della Salute sono state date
ai medici informazioni sulla situazio-
ne, descrizione dei sintomi e percorsi
epidemiologici affinché siano attrezza-
ti ad affrontare l’eventualità che il
virus che si è diffuso in Cina varchi
le nostre frontiere.

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Quello che preoccupa di più gli esperti è che 15 medici, infermieri e portantini di un ospedale a Wuhan sono stati contagiati da un singolo paziente. La circostanza fa pensare che i soggetti allo stadio di massima virulenza dell’affezione polmonare da coronavirus possano contagiare molte altre persone sane. Gli epidemiologi definiscono il fenomeno “super spreader”, super diffusore, scrive il South China Morning Post di Hong Kong.

E c’è preoccupazione a Prato, un pezzo di Cina in Italia: “Con il festeggiamento del Capodanno lunare milioni di cinesi andranno in vacanza nella loro nazione per poi fare ritorno nelle nostre città, con un aumento esponenziale del propagarsi dell’infezione dal nuovo virus “.

“Forza Nuova chiede al Presidente della regione Toscana, al’assessore alla sanità Toscana ed al sindaco di Prato quali provvedimenti e controlli verranno attuati per contrastare la diffusione del coronavirus nella città dove esiste la comunità cinese fra la più numerose in Italia ed Europa”.

“E’ evidente come l’immigrazione porti a nuove forme di infezioni provenienti da altre nazioni, oltre ai noti problemi di sicurezza per le nostre città: difendere i cittadini, in special modo le fasce più deboli come bambini ed anziani dal nuovo virus cinese è prioritario, visto che in Toscana abbiamo già il problema dell’infezione New Delhi che già ha messo in crisi i Pronto Soccorso ed i reparti dei nostri ospedali”.