Spacciatore tunisino vuole fare causa a Salvini: il 67% dei tunisini è in carcere in Italia

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Pd e governo tunisino protestano per il trattamento riservato da Salvini ad uno delle migliaia di spacciatori tunisini sparsi sul territorio italiano.

Salvini ha rivendicato il gesto e ha invitato i cittadini a denunciare. Sulla questione è tornato in un adiretta Facebook.: “In galera in questo momento ci sono più di duemila tunisini, quelli sono duemila delinquenti tunisini. In questo momento nelle fabbriche, nei negozi italiani ci sono altre migliaia di tunisini che stanno lavorando, quelli sono cittadini per bene”. . “La droga -prosegue il leader del Carroccio- uccide, la droga fa male, la droga dovrebbe unire e non mi interessa se gli spacciatori sono italiani, tunisini, gli spacciatori vanno messi in galera. L’Italia è piena di immigrati per bene. Lo dico a qualche politico di sinistra e a qualche Ong di sinistra che in Tunisia fa i soldi grazie all’immigrazione, grazie al traffico di esseri umani. Il problema non sono i tunisini, gli italiani, i milanesi, gli americani, i nigeriani, il problema sono i delinquenti e non si distinguono per il colore della pelle, per etnia, per razza”. Perdoniamo Salvini perché il gesto vale più della spiegazione.

Ma, il problema, invece, sono proprio i tunisini e i nigeriani, Salvini. Concentriamoci sui primi. Che tra i tunisini in Italia vi siano moltissimi criminali lo dimostrano i fatti di cronaca, le evidenze delle forze dell’ordine circa la crescita esponenziale delle attività gestite dalla mafia nordafricana e il numero di tunisini nelle nostre carceri.

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Nel giugno 2017 il presidente della Commissione dei tunisini all’estero, Ibtissem Jbabli, rese noto che dei 3.246 cittadini tunisini imprigionati all’estero ben 2.037 (il 67%) erano in carcere in Italia, soprattutto nei penitenziari di Genova, Milano, Palermo e Napoli e per lo più per reati di droga; stupro, furto; omicidi; traffico di esseri umani ed immigrazione clandestina. Il numero, nel 2019, è rimasto costante.

Per dare un’idea delle dimensioni del problema basti pensare che la Francia, ex potenza coloniale dove vive la più grande comunità tunisina all’estero, ospita nelle sue carceri solo 522 tunisini, la Germania 230.

Questo significa che noi ospitiamo la crème dei tunisini all’estero.

Del resto, negli ultimi anni, l’aumento dei flussi dalla Tunisia ha coinciso con ben diversi indulti svuota-carceri del governo nordafricano. L’ultimo di questi giorni:

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Tunisia grazia 2.391 detenuti: allarme barconi – VIDEO

È diventata un caso la diretta Facebook durante la quale Matteo Salvini ha citofonato a casa di un tunisino, nel quartiere Pilastro a Bologna, chiedendogli se spacciasse così come sospettato da alcuni residenti e ammesso da lui stesso:

Salvini al citofono, tunisino confessa: “Spacciavo e sono pieno di precedenti ma denuncio” – VIDEO

A rispondere al citofono al leader della Lega è stato un ragazzo di 17 anni che, insieme al padre, ha preso contatti con l’avvocato lesbica della sinistra Cathy La Torre, attivista per i diritti di chiunque non sia italiano, maschio e gli piaccia la figa, ed è molto probabile che proverà a portare in un’aula di tribunale la vicenda.

Intanto la donna che ha indicato i tunisini in questione come responsabili dello spaccio di droga in zona, Annarita Biagini, ha subito il danneggiamento della sua auto. Questa mattina ha trovato i vetri spaccati e il parabrezza rotto. La donna ha presentato subito denuncia ai Carabinieri che indagheranno per stabilire chi ha compiuto l’atto intimidatorio. Noi lo sappiamo già.




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