Perseguitati perché hanno in casa “cimeli nazisti”

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Questa è da leggere per l’idiozia di quello che c’è scritto. Riguarda la vicenda in questione:

Repressione: perquisizioni contro ‘lettori’ di Como

Sono passati quasi tre anni e per avere letto una lettera di protesta contro il business dell’accoglienza nella sede di un’organizzazione che viola la legge favorendo l’immigrazione clandestini, questi ragazzi si sono trovati nell’occhio di persecutori invasati:

Anche due bresciani avrebbero preso parte all’irruzione di stampo squadrista avvenuta nel novembre 2017 a Como. Come le altre 11 persone citate a giudizio (3 comaschi, 2 genovesi, 2 mantovani, 3 piacentini, e un lodigiano) sono accusati di violenza privata. Nei guai sono finiti un 46enne di Concesio e un 27enne di casa a Ospitaletto.

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Il raid risale al novembre 2017: una quindicina di neonazisti del Veneto Fronte Skinhead fecero irruzione durante una riunione della rete, che unisce decine di associazioni a sostegno dei migranti, per fare il loro proclama. Nessuna violenza, solo la lettura a voce alta di un volantino in cui si parlava di “sostituzione” del popolo europeo con dei “non popoli”, e che si scagliava contro chi offre aiuti e assistenza ai migranti.

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Le indagini della Digos scattarono immediatamente, così come le perquisizioni e i sequestri dei telefoni delle persone coinvolte. E gli inquirenti hanno scoperto particolari inquietanti sui membri del gruppo skinhead.

Pare infatti che pianificassero altri atti dimostrativi di una certa rilevanza. Non solo: oltre a partecipare a diversi raduni nostalgici in cui si inneggiava al Führer, alcuni di loro avevano addobbato le proprie case con bandiere e gadget del periodo hitleriano. Qualcuno di loro avrebbe addirittura usato una bandiera nazista per avvolgere e riscaldare un bambino, per poi scattare un’agghiacciante foto ricordo.

Detto che troviamo ridicolo addobbare casa con cimeli nazisti o avvolgere bambini in bandiere naziste, e vestirsi da nazisti, saranno anche cazzi loro, come addobbano casa, o no?

Se siamo in una democrazia, e non ci siamo, ognuno deve essere libero di pensare quello che vuole. E la polizia si ferma, a meno di reati, sulla porta di casa. E quando entra in casa, cerca eventuali armi illegali, non foto di bambini o bandiere. Ma non vi vergognate?

E questo giornalista che ha scritto questo pezzo indegno, cosa avrebbe scritto se le bandiere fossero state quelle dei massacratori titini degli italiani?




2 pensieri su “Perseguitati perché hanno in casa “cimeli nazisti””

  1. Oltre alla divisa da sturmbannfuhrer che metto solo nelle occasioni importanti ho anche la bustina invernale da gerarca che uso per andare dal panettiere e le magliette del calcetto che svariano dalle bandiere (RSI, terzo Reich e simili) agli slogan (dal più classico “boia chi molla” al più frivolo “meglio un giorno da chiavatore che cento da Luxuria”). La mia preferita però è sempre “Adolf Hitler european tour ’39-’45”.

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