Gregoretti, è ufficiale: Salvini va a processo per avere difeso l’Italia dall’invasione

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M5s e PD non si sono presentati

Via libera della Giunta delle immunità del Senato al processo a Matteo Salvini sull’ipotesi di accusa di sequestro di persona per il caso Gregoretti. La Giunta ha respinto la proposta del presidente Gasparri di negare la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno. Contro la proposta hanno votato i 5 senatori della Lega, a favore i 4 di FI e Alberto Balboni di FdI. In caso di pareggio, il regolamento del Senato fa prevalere i “no”.

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Dopo la votazione della Giunta delle immunità del Senato, si esprimerà l’Aula che darà il voto definitivo. La data del voto (prevista verso metà febbraio) verrà decisa dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. È quanto emerso dalla riunione della Giunta.

“La maggioranza non solo vuole processare Salvini, ma pretende anche di decidere come e quando – aveva detto Erika Stefani a nome dei componenti leghisti della giunta per le immunità di Palazzo Madama -. Se la maggioranza pensa davvero che Salvini sia un sequestratore, l’ex ministro andrebbe fermato subito. La melina di Pd, 5S e Iv dimostra che è solo una vergognosa sceneggiata per colpire il leader della Lega. La vera sentenza sarà emessa dagli elettori di Calabria ed Emilia-Romagna, e per smascherare l’ipocrisia della maggioranza voteremo sì al processo”.

“Guareschi diceva che ci sono momenti in cui per arrivare alla libertà bisogna passare dalla prigione. Siamo pronti, sono pronto”, ha detto in mattinata Matteo Salvini, a margine di un’iniziativa elettorale della Lega a Comacchio, rispondendo a una domanda sul caso Gregoretti.




8 pensieri su “Gregoretti, è ufficiale: Salvini va a processo per avere difeso l’Italia dall’invasione”

    1. Non posso che confermare quanto avevo già commentato in precedenza: gli hanno assicurato che se si va a processo non verrà condannato e lui, da persona scaltra quale è, lo trasforma in una passerella. Poi, ritengo che attualmente però la percezione del pubblico non sia a lui favorevole. (maledetto bastardo amico dei giudei)
      Ho una brutta sensazione di boomerang per il 26 e aggiungo anche che l’ultima volta che i “legali” hanno detto a me “sei in una botte di ferro” poi ho fatto la fine di Attilio Regolo. La botte, comunque, c’era.
      Se poi, per caso, il giudizio dovesse essere a lui avverso si troverebbe a piedi e si troverebbe ad essersi sparato nelle palle da solo.
      A quel punto, io che sono un signore arriverei carinamente con un commento del tipo “eh, vatti a fidare degli ebrei, delle zecche e degli avvocati”.
      In ogni caso, il 26 è arrivato. Già lì avremo chiarezza sulla prima parte della mia “profezia”.

  1. Grazie!Condivido i tuoi dubbi su Salvini ma attualmente lo vedo come l’unica chance quantomeno x ritrovare un clima più favorevole a noi…
    Sospetto fortemente che gli schifosi abbiano in realtà un piano già pronto x restare in sella aldilà delle scelte politiche di Salvini…
    Tu hai focalizzato l’origine del nemico molto bene ma io tengo d’occhio le sue “armi”, x le quali nutro un’odio viscerale e sconfinato.

    1. Il piano è certamente già pronto. Citerei Jean Monnet, uno dei “padri fondatori” del superstato sovietico che incombe su di noi che sosteneva che “il popolo accetta il cambiamento solo quando fronteggia la necessità e riconosce la necessità solo quando si trova ad affrontare una crisi”.
      Le necessità che stanno per farci ingoiare sono sicuramente la “polizia internazionale” tipo FBI (perchè discutere con uno sbirro rumeno che sta per caricarti su un furgone senza contrassegni non ha prezzo) e l’esercito europeo (perchè un marocchino francese non vede l’ora di passarti sopra con l’autoblindo, visto che non sei il suo popolo). Oltre ovviamente ad una quantità di negri inverosimile di cui non possiamo assolutamente fare a meno.
      E dei nostri bisogni veri se ne sbatteranno come sempre.

      1. Ah, ovviamente ebreo Monnet come ebreo Mayer il suo successore e alla via così, fino alla Von der Leyen – la cui mamma di cognome fa Stromeyer.

I commenti sono chiusi.