Prodi esulta: ora i lavoratori italiani sono ridotti come i cinesi

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Il Professore rilascia un’intervista al Corriere in cui torna sulla possibilità d’essere eletto al Quirinale e benedice le sardine. Ma soprattutto si esalta per il crollo del costo della nostra manodopera: «Un tempo era 40 volte Pechino, adesso soltanto tre».

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E’ sempre stato questo l’obiettivo di Prodi e dei suoi padroni: ridurre i lavoratori italiani alla stregua di quelli cinesi. Del resto è logico: se apri le frontiere a merci, persone e denaro senza limiti, la teoria dei vasi comunicanti ci dice che il vaso con dieci litri d’acqua e quello con un litro d’acqua finiscono per averne entrambi cinque. Per questo siete e siamo tutti più poveri in Italia. E Prodi quando era a capo della Commissione Ue è stato decisivo nell’apertura senza dazi alle merci cinesi. E ora è uno dei più attivi nella famigerata ‘via della seta’. Sardina del cazzo.

Non crediate che il quasi milione di giovani maschi africani scaricati in Italia in questi anni dalla ex sinistra sia il mero frutto del caso: non è così. E’ un progetto a lungo termine che arriva da moltolontano.

Primo: non fuggono da alcuna guerra, non sono qui perché in cerca d’asilo. Sono qui per creare quel famoso esercito di riserva di marxiana memoria che le élite economiche – affamate di ‘negri’ – vogliono sfruttare, per spezzare definitivamente le reni ai lavoratori italiani.

E per farli arrivare, si ha prima destabilizzata la Libia, di fatto aprendo il tappo che li teneva in Africa, poi si è fatto cadere il governo italiano eletto nel 2011.

Il progetto parte da lontano. Lo spiegò uno dei padri ‘nobili’ del centrosinistra italiano, che ora M5s e PD vogliono al Quirinale, Romano Prodi:

Il piano è sempre stato qui, davanti ai nostri occhi.

E quello che oggi sta avvenendo, la sostituzione etnica attraverso massiccia immigrazione dall’Africa, non è un fenomeno subito da chi ci governava, ma la fase finale di un piano a lungo termine concepito dalle forze oscure della Globalizzazione che in Italia hanno i propri servi nell’odierno PD. Un piano che altro non è possibile definire se non di invasione e di integrazione forzata.

E c’è una data da tenere in mente. Questa data è il 18 settembre 1988. Perché ? Che accadde ? Dove ? Il luogo è Campi Bisenzio, comune alle porte di Firenze, l’evento è il Festival Nazionale de “L’Unità” , un Festival importante, ove si presentava alle “masse” il nuovo segretario nazionale: Achille Occhetto. E quella che segue è la testimonianza di un ‘infiltrato’.

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Era un Festival per qualche verso diverso a tutti gli altri, erano scomparsi i gazebo dei paesi dell’Est, al loro posto c’erano quelli di varie industrie, anche multinazionali… Mi colpì la cucina multietinica – anche questa era una novità – e uno sparuto gruppetto di anziani , meno di dieci , che ascoltavano l’oracolo di un alto esponente del partito, un parlamentare presente anche in questa legislatura, che avevo conosciuto da ragazzo nei primi anni sessanta.

Mi avvicinai ed ascoltai : “Compagni, vi vedo preoccupati, ma non ne capisco la ragione… il Partito si è mosso. Sì all’Est siamo in crisi e può anche darsi che salti tutto per aria… Ma da noi non succederà niente. Per certi versi anzi è meglio… non ci potranno più accusare di essere i servi di Mosca…Dal prossimo anno faremo arrivare in massa gli extracomunitari, ci serviranno per rilanciare la lotta di classe, disarticolare l’Occidente e la Chiesa Cattolica.” Sbalordito ricordai subito la prosa profetica del mio Amico don Lorenzo Milani che sul comunismo, il 31 luglio 1966, ebbe a dirmi: “Il comunismo è la mediazione e l’organizzazione politica di ogni male, al fine di consentire, ad una classe dirigente parassitaria e brutale, la gestione di ogni forma di potere sulle spalle degli ultimi”. Credo che si possa affermare, senza ombra di dubbio, che il criminale cinismo dell’esponente comunista toscano, è perfettamente coerente con la prosa, lucidissima, del Profeta di Barbiana.

Il fatto, sul piano personale, mi sconvolse a tal punto dal trasformare la pacifica organizzazione del Movimento Solidale,1 che incarnava il Decalogo di Barbiana, nel combattente Movimento Autonomista Toscano, perché ero certo, per lunga esperienza e per l’autorevolezza dell’esponente comunista, che si trattava di una operazione gravissima che si sarebbe risolta in una aggressione a danno dei nostri Ultimi – giovani, anziani, ammalati, senza casa, disoccupati – e della nostra cultura ed identità. Fu seguita da allora, con estrema attenzione, la strategia comunista. Poco dopo il Festival de “L’Unità” inizio l’invasione clandestina cinese di San Donnino, non a caso frazione di Campi Bisenzio. I cinesi , raccontavano gli abitanti, arrivavano di notte ed andavano ad affollare capannoni obsoleti , si venne poi a conoscenza che i primi capannoni erano di proprietà di imprenditori falliti o semifalliti già demo “cristiani”.

I vigili urbani, capaci di censurare un tetto alzato di dieci centimetri, erano scomparsi, scomparsi anche i carabinieri, la guardia di finanza, la prefettura, la questura … Tanto che, un po’fessi, ci domandavamo: Chi gli ha dato l’ordine di non vedere ? Vi fu una reazione degli autoctoni che si costituirono in Comitato e stamparono una cartolina, nel davanti si vede il disegno della chiesa parrocchiale, mentre il cartello di San Donnino, viene coperto con la scritta “San Pechino”. Nel retro c’è la scritta : “Il paese della vergogna chiede aiuto !!”, c’è sotto un rigo per la firma e l’indirizzo del Presidente della Repubblica alla quale ingenuamente, molto ingenuamente… la povera gente si rivolgeva…

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Occhetto con Napolitano e D’Alema.

Contemporaneamente alla prima invasione cinese, apparse quella senegalese, sembra che questa fosse sponsorizzata da Bettino Craxi, amico del loro corrottissimo governo, la scusa di questa invasione era “l’impoverimento” del Senegal, ma un grande sacerdote e missionario Padre Piero Gheddo, dimostra in un saggio l’oggettiva falsità della “scusa” e contesta anche la tesi dello sfruttamento unilaterale dell’Occidente. E’ un testo su cui, affrontando la questione extracomunitaria , occorre assolutamente riflettere:  “… Si parla di “popoli impoveriti”. Ma dove e come e da chi ? Chi ha impoverito il Sudan che combatte una guerra civile da 50 anni ? Chi ha impoverito Etiopia, Eritrea, Somalia, Congo, Algeria, Guinea-Bissau, Myanmar, Corea del Nord, Tanzania, Haiti, Ruanda, Burundi, Madagascar, Mozambico, Egitto, Repubblica centro-africana, Uganda e via dicendo ? Il termine stesso di “paesi impoveriti” è contrario alla verità storica, illude e deresponsabilizza i poveri. Il grande missionario comboniano mons. Enrico Bartolucci, vescovo di Esmeraldas (Equador), nel 1989 mi portava a visitare l’ospedale moderno costruito e donato dalla Comunità Europea e da lui inaugurato pochi anni prima: era quasi distrutto dall’incuria e dai furti, ascensori fermi, porte che non chiudevano, sporcizia ovunque, materassi e lenzuola rubati, ecc. E diceva: “Affermare che le cause del sottosviluppo sono solo e sempre esterne, imposte dall’esterno, a me pare diseducativo. Si parla molto anche ad Esmeraldas, di multinazionali, di imperialismo americano, di sfruttamento economico delle ricchezze di questa regione da parte di compagnie. Tutto vero, ma deresponsabilizzante. La gente comune pensa che non c’è niente da fare, tanto gli americani e il capitalismo internazionale sono più forti di noi. Adesso poi, ogni discorso sui mali di questo paese finisce inevitabilmente nel parlare del debito estero, secondo un cliché marxisteggiante comune anche nella stampa italiana.

E lo stanno facendo. Basti vedere il boom di sbarchi da quando con un colpo di palazzo il Pd, per la quarta volta in sei anni, è riuscito a tornare al governo.

Hanno messo in atto in complicità con la Chiesa, ormai degradata ad essere una Ong dissoluta e terzomondista, un piano di sostituzione etnica. Una vera e propria sostituzione di popolo per la quale erano e sono pronti a passare sui cadaveri dei propri avi. Perché per loro, la terra è solo valore monetario, non è sangue e identità.

L’ex sinistra, persa l’ideologia marxista – anche le parti positive di critica al capitalismo che deumanizza l’individuo – si è venduta all’idolotria del ‘diverso’. E soprattutto, in un perverso rovesciamento di valori, in crisi di elettori ha scelto di eleggersi un nuovo popolo. Ed è evidente che essenziale alla riuscita di questo piano è lo ius soli.

Insomma, l’incontro di due interessi convergenti: quello delle élite finanziarie di avere schiavi a basso costo, quello della ex sinistra e dei sindacati di avere nuovi elettori.

E per ottenere questo, sono pronti ad ucciderci come popolo. Questo noi dobbiamo impedirlo. Pacificamente, se possibile. In altro modo, se necessario.

E questo vale per noi, ma deve valere per ogni popolo. Ogni popolo ha diritto alla propria identità: è un diritto naturale contro chi ha ‘fame di negri’.




4 pensieri su “Prodi esulta: ora i lavoratori italiani sono ridotti come i cinesi”

  1. Sono esecutori, sicari, prestanome o quaqquaraqqua, perche i mandanti della morte del popolo sono gli Ebrei.

  2. Er auna masosne di 33° grado achille Ochetto, come lo era la copiia Karl Marx-Giuseppe Mazzini, come lo è dichiatamente Masismo D’Alema che quand’era al governo autorizzò il primo bombardamento del dopoguerra fra icristiani del Kosovo.

    Famigliare con le basi NATO pare che fosse anche sui padre, allorchè nel primo dopoguerra organizzò la prima loggia massonica regolare italiana, all’interno della base NATO di Livorno, che beneficiava dell’extraterritorialità e non poteva essere aggredita da chi intuiva la pericolosità delle nuove società segrete paramilitari. E’ ovvio che soldati e ufficiali fossero presenti al suo interno. In un’intervista di alcuni fa il sessantottino della Normale di Pisa si mostrò con la mano a destra a palmo aperto sul bracciolo di ua poltrona di legno, segnoi appprtenenza alla fraternità masosnica: vi furono polemiche, e -magrado lo Statuto del PD lo vietase-D’alema non fu espulso.

    D’ALema fece costruire la più grande moschea d’Italia a Roma dietro il Vaticano. Il PD è dietro anche alla seconda moschea pi grande, a Catania, la prima aperta in Italia, con tanto di scuola coranica e il primo tentativo di portare un candidato islamico in poliica alleelezioni locali.

    Veniamo a Renzi. Chi ha candidato il rispettabile figlio di Licio Gelli nella fila della Regione Toscana?

    Il PD è una centrale massonica ed è alleato storico dell’Islam, perchè il loro comune è la Chiesa di Cristo, che NON è pià la Chiesa di Roma da quando Bergoglio il documento con l’imam Mahmood (forse parente del cantante).

    La tratta dei negri fa comodo ai confindustriali per sbassare il costo del lavoro italiano. E’ la stessa gente che non ha mai smesso di avere l’aquila nello stemma e che vorrà ricreare i campi di concentramento, per avere rendite simili.

    I convegni di Zingaretti a Rieti completano il quadro. Che convento era? C’entra forse con i D’Aquino amche quello??

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