L’Australia brucia: chi ha dato fuoco? Gli immigrati e se la ridono – FOTO

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Non è il cosiddetto cambiamento climatico il responsabile degli spaventosi roghi che hanno messo in ginocchio l’Australia, provocando decine di vittime, migliaia di sfollati e la morte di milioni di animali selvatici. E’ l’immigrazione.

Ci sono stati almeno 183 arresti. In molti casi parliamo di persone negligenti ma, troppo spesso, anche di veri e propri piromani. Il 70% sarebbe minorenne o comunque poco sopra i 18 anni.

Ma chi sono questi piromani? È di ieri, per esempio, la notizia apparsa sul Daily Telegraph dell’arresto di due giovani “nuovi australiani” – chiamiamoli così – Abraham Zreika e Fadi Zraika, 18 anni compiuti da poco. La polizia li aveva fermati a fine dicembre, mentre i roghi già flagellavano il continente, per aver causato l’incendio di un parco in seguito all’esplosione di alcuni fuochi d’artificio nel fogliame secco, con una temperatura esterna di quasi 40 gradi. I venti caldi che soffiano nella regione avevano propagato velocemente le fiamme rischiando di causare l’ennesimo rogo fuori controllo, proprio nel centro della città.

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I vigili del fuoco erano riusciti a domare l’incendio, e le forze dell’ordine avevano trovato i due responsabili mentre pranzavano in un fast food. Non gliene fregava nulla: perché l’immigrato non è legato al territorio. Per loro l’accusa è di negligenza nel maneggiare esplosivi e porto di coltello abusivo in luogo pubblico.

L’avvocato di Zreika fuori dal tribunale ha liquidato le domande dei cronisti: “Ha solo 18 anni, lasciatelo in pace”, mentre Zraika riprendeva i giornalisti ridendo. In faccia all’Australia che lo ha accolto.

Difficile dire, al momento, quanti dei 183 arrestati siano immigrati di prima, seconda o terza generazione. Ma, intanto, i primi due sono loro.




2 pensieri su “L’Australia brucia: chi ha dato fuoco? Gli immigrati e se la ridono – FOTO”

  1. Clisteri di piombo fuso, forse non è abbastanza ma non mi viene in mente altro. Se solo si potesse, uno per ogni animale morto nel fuoco, ma non credo che reggano.

  2. Basta aver studiato (meglio ancora, praticato dal vivo) un po’ di Botanica, per sapere che gli incendi sono connaturati agli ecosistemi di gran parte dell’Australia, le cui Specie botaniche neppure si riproducono in assenza di idrocarburi aromatici liberati unicamente dal fuoco ; non solo, le medesime vanno anche incontro a senescenza precoce.
    Eventuali piromani possono al massimo aver anticipato un Processo che è localmente fisiologico e anzi, essenziale alla conservazione.
    Quanto agli animali decedutivi, i discutibili ”clisteri di piombo fuso” sarebbero semmai da praticare alla locale popolazione in toto , considerando che la massima parte della locale Fauna è stata sterminata negli ultimi due secoli da avidi allevatori di pecore, e la Flora nativa ha ceduto il posto alle più proficue (e più utili, in fin de’ conti) produzioni agricole.
    Dulcis in fundo, l’Australia vieta severissimamente qualunque esportazione di Flora e Fauna, foss’anche soltanto una Specie locale di formica.
    Così ostacolando, di fatto, ogni possibile progetto di Riproduzione /Conservazione Ex-Situ delle loro ”preziosissime” specie endemiche.
    Se alcune di esse poi si estinguono, a causa di incendi -spontanei o antropogeni che siano sempre di fuoco si tratta- o a causa di zoonosi improvvise, di catastrofi ”spontanee” di qualsiasi genere… beh, PEGGIO PER LORO.
    -A proposito di ”ordinali generazionali” poi…. Tutti o almeno gran parte degli intransigenti australioti, procedendo sufficientemente a ritroso nel tempo, risulterebbero non solo ”immigrati” ma anche deportati ; avanzi delle britanniche galere dei secoli addietro, per l’esattezza.

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