Emilia, il Pd blocca espulsione di 700 immigrati dagli hotel per profughi

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I dati parlano chiaro:

Ospitiamo 91.424 immigrati in hotel: per la prima volta non calano, boom in Emilia Romagna

E ora si capisce perché.

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Anche il Comune di Bologna non interromperà l’accoglienza dei finti profughi sul territorio. Come noto il nuovo governo ha dato l’ok per una proroga di 6 mesi – dal 1 gennaio al 30 giugno 2020 – dei servizi ex Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) oggi Siproimi: in pratica, i richiedenti asilo e i titolari di protezione umanitaria (finti profughi che il Pd aveva trasformato in profughi per foraggiare le coop, come Oseghale) che, a seguito dei decreti Sicurezza voluti da Salvini, sarebbero dovuti uscire dagli hotel per profughi.

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Questo, ovviamente, avrebbe messo in ulteriore crisi il business delle coop vicine al PD. E proprio ora che in Emilia Romagna servono i voti per non perdere la Regione. E allora, ecco la marchetta.

Per altri 6 mesi potranno rimanere nelle strutture a spese degli italiani, in attesa che l’attuale governo decida cosa fare: in pratica, vogliono prorogare il loro gozzoviglio in eterno. Alle spalle degli italiani per sempre: stiamo parlando di nigeriani, pakistani e bengalesi.

Conti alla mano, a Bologna l’ok della Lamorgese ha evitato che 437 richiedenti asilo (clandestini nel 95% dei casi) e 256 finti profughi con permesso umanitario dovessero lasciare l’accoglienza gestita dalle coop vicine alla sinistra. Voi capite che già alla canna del gas per il crollo dovuto ai porti chiusi, sarebbero morte. Non potevano permetterlo alla vigilia del voto.

E’ voto di scambio. Così lo chiamerebbero in Sicilia. In Emilia Romagna il PD la chiama ‘accoglienza’.




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