Rita Pavone: «Sì, sono sovranista perché amo l’Italia»

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Rita Pavone in un’intervista al Corriere, risponde ai cerebrolessi che non la vogliono a Sanremo perché sovranista:

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«All’inizio del mio rapporto con i social non capivo perché i miei colleghi non prendessero posizione su questioni importanti. Ora ci sono arrivata: sono più dritti di me. Esprimi un’opinione semplice e ti vengono addosso. Ho preso atto di quello che succedeva e ho smesso di scrivere. Metto foto di cani, fiori, tramonti… E ho anche smesso di leggere. Sono diventata come le scimmiette: non vedo, non sento, non parlo».

Allora si è persa la sua difesa da parte di Matteo Salvini: «La sinistra ha scoperto un nuovo nemico del popolo»…

«Gli dico grazie. Come ringraziavo Palmiro Togliatti che parlava bene di me a tutti».

Leggere i commenti degli hater le faceva male?

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«I primi tempi ci soffrivo. Credevo che non mi capissero. Poi ho realizzato che se qualcuno non vuole capire non c’è modo…».

Qualcuno, con macabri riferimenti a piazzale Loreto, vorrebbe vederla in fondo alla classifica di Sanremo…

«Siamo in mezzo a gente insana… Forse si capirà perché sono mancata per 47 anni dal Festival…».

Si sente sovranista?

«Mi definisco liberale. Guardo le cose, non il partito cui appartiene chi le dice. Sono profondamente italiana: vivo in Svizzera, come Mina, De Benedetti o Tina Turner, e ho il doppio passaporto, ma le mie radici sono in Italia. Mi preoccupo del mio Paese anche se non ci vivo. Se questo è essere sovranisti… per me è essere attaccati al proprio Paese. I mie genitori sono sepolti in Italia, sono legata alla mia città, Torino, e tifo Juventus».




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