“La pausa delle attività addestrative e
l’eventuale ridislocazione dei militari
italiani dalle zone di operazione ira-
chene rientra nei piani di contingenza
per la salvaguardia del personale e non
rappresenta un’interruzione della mis-
sione e degli impegni presi con la coa-
lizione”.Così il ministero della Difesa“Le misure di sicurezza-prosegue- sono
decise dalla coalizione internazionale
in coordinamento con le nazioni partner
Al momento,il quartier generale della
coalizione sta pianificando una parzia-
le ridislocazione fuori Baghdad”.
Loro hanno ‘impegni’ con la coalizione, che poi sarebbero gli americani. Non con il popolo italiano a cui non viene chiesto il permesso di utilizzare le sue tasse per missioni totalmente inutili per l’Italia.
Questa smentita significa solo una cosa: per andarcene dobbiamo chiedere il permesso agli americani. Intanto, il Parlamento iracheno ha chiesto il ritiro delle truppe americane. Si tratta, quindi, di una forza d’occupazione.
Stamane due aerei AEW Israeliani erano nell’area di Malta.
Un volo CAI (I-NEMO) ha fatto Ciampino – Tripoli – Ciampino.
6 B-52H sono stati ridislocati presso Diego Garcia.
Un Tu-214 è arrivato in Siria.
Tanker francesi sono stati trasferiti in medio oriente.
Una nave da assalto anfibio di classe Wasp dei marines era nei pressi della Sicilia in direzione Suez.
Zio Vlad è arrivato inatteso a Damasco. Il 214 evidentemente serviva per proteggere il viaggio di zio.
Fonti di tappeto tramite naso parlano di 11 febbraio, festa della Rivoluzione.
gli italiani sono li per contrastare le forze sciite, cioè coloro che combattono i terroristi islamici, i fotticapre, i ribelli moderati con le Toyota nuove di concessionario e le armi di fabbricazione europea, quei terroristi che facevano, e fanno, saltare in aria i prigionieri con la corda esplosiva legata al collo incuranti dei loro pianti. Sono li per combattere a fianco dell’isis. Anni fa, all’inizio dell’invasione sunnita dell’europa, si vedevano donne con l’hijab a stelle e strisce…sono gli italiani, Salvini per primo, che ancora non hanno capito le cose come stanno