Ferroviere pestato da branco nordafricani: non li lasciava fumare

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Stefano S. ha affidato le sue parole all’assessore alla sicurezza (Lega) di Civitanova Marche, che si sta occupando del suo caso. “Sono stato raggiunto da un pugno e mi sono difeso. La cosa che mi ha fatto più male è stato vedere due persone passare davanti alla stazione e far finta di nulla”

È ancora molto scosso il macchinista 44enne di San Severino Marche, che durante le prime ore di venerdì 3 gennaio è stato aggredito e pestato da una gang di marocchini.

Uno di loro stava tranquillamente fumando nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Civitanova Marche, motivo per cui l’operatore si era visto costretto ad intervenire intorno alle 4:30 del mattino, quando lui aveva da poco raggiunto la stazione per prendere il treno che lo avrebbe portato ad Ancona. Pur non trovandosi ancora in servizio si è sentito in dovere di intervenire: “Non puoi fumare qui”, gli ha detto. Abbastanza da scatenare la rabbiosa reazione del nordafricano.

Furioso per il rimprovero, l’immigrato gli si è scagliato contro, assestandogli un forte pugno, poi ha chiamato a gran voce i suoi compagni. I quattro magrebini hanno così circondato Stefano, attaccandolo vigliaccamente in gruppo.

“Sono stato raggiunto da un pugno e mi sono subito difeso”, ha raccontato il 44enne a Giuseppe Cognigni, assessore alla sicurezza di Civitanova Marche, che si è occupato di riferire le sue parole. “All’improvviso, sono arrivate altre tre persone e io ho continuato a contrastare gli attacchi, riuscendo, in un primo momento, a buttare giù due degli aggressori prima dell’arrivo della polizia”.

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“La cosa che mi ha fatto più male è stato vedere due persone passare in quel momento davanti alla stazione che, nell’indifferenza, hanno fatto finta di nulla e se ne sono andate invece di prestare soccorso”, ha aggiunto il 44enne, che si è dunque salvato da solo da quell’orribile situazione, riuscendo a contattare le forze dell’ordine.

Uno dei marocchini è stato rintracciato: pregiudicato marocchino di 42 anni residente a Fermo. Alle spalle una lunga lista di precedenti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, furto, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, minacce e lesioni. Il soggetto si trova ora dietro le sbarre, in attesa di giudizio.

Duro il commento dell’assessore Giuseppe Cognigni, membro della Lega. “Stefano, che è uno sportivo, è riuscito bene o male a difendersi ma se al suo posto ci fosse stato un anziano o addirittura una ragazza le cose sarebbero andate diversamente. Qui a Civitanova si verificano situazioni spiacevoli come questa ed è preoccupante che a Macerata invece, l’amministrazione comunale, decida di riaprire lo Sprar”, ha dichiarato. “Non possiamo continuare così perché gli unici che ci rimettono sono le brave persone che si svegliano la mattina alle tre per andare a lavoro, come avvenuto in questo caso”.

“Quel che però più preme comunicare è l’invito a tutti i civitanovesi a non desistere, a non lasciarsi intimidire, ad intervenire quando si notano comportamenti illegittimi, a proseguire nella “bonifica” della nostra città dalle conseguenze di una politica di accoglienza inadeguata. Intervenire senza paura, chiamare le forze di polizia: l’amministrazione c’è, la Lega c’è”, ha poi aggiunto, sulla propria pagina Facebook.




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