Allarme Procuratore Antimafia: “immigrazione e criminalità sono fenomeni connessi”

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“Mafie: immigrazione e criminalità sono fenomeni connessi”. “Il fenomeno dell’immigrazione è strettamente collegato a quello della criminalità”. Parola del sostituto procuratore della direzione nazionale antimafia Cesare Sirignano nell’incontro di questa mattina alla Fondazione Caponnetto presieduta da Salvatore Calleri.

“[…] è chiaro che se arrivano in Italia decine di migliaia di persone senza un lavoro e sfornite dei minimi termini culturali per entrare in un mondo del lavoro cui già gli italiani accedono con difficoltà, queste persone potranno facilmente finire a ingrossare le fila della manovalanza criminale”.

“Qui in Toscana si stabilizzano e radicano comunità straniere in cui, anche, si delinque” prosegue Sirignano. Per quanto riguarda le connessioni con la criminalità organizzata italiana, nello specifico, si tratta di “albanesi e nigeriani”. Basti pensare al business della droga: “la strategia criminale dei calabresi ha reso i porti toscani fondamentali per il traffico di cocaina” che da Livorno, in particolare, viene smerciata in tutta Italia. “E al porto di Livorno il carico scarico merci è completamente in mano agli albanesi, che hanno accordi con i calabresi” spiega Sirignano.

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“La Toscana rischia di essere divorata dalla mafia in silenzio – prosegue il presidente Calleri – ci sono temi importanti da toccare quest’anno, questioni che vanno affrontate senza tabù”. Tra queste, “l’agromafia, con una attenzione ai mercati, in primis di Firenze, la zoomafia, i rifiuti, i traffici di droga nei porti con un’attenzione particolare su Livorno, le acquisizioni commerciali”.

Inoltre, secondo Calleri, “occorre verificare con la massima attenzione se gruppi della mafia nigeriana operino pure a Firenze” dove pare che “controllino già due aree trasformate in piazze di spaccio quali le Cascine e la Fortezza da Basso, con un’espansione probabile alla stazione di Santa Maria Novella”.

Senza dimenticare, conclude Calleri, “che la mafia cinese del triangolo Firenze- Prato – Osmannoro comanda in Italia ed in parte dell’Europa” e che “se il porto di Livorno è usato per i traffici internazionali di droga, significa che è in parte controllato dall’organizzazione criminale (‘ndrangheta) che lo usa per non mettere a rischio il proprio investimento.




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