M5s spaccato, Di Battista sta con Paragone: “Di Maio è un accumulatore di poltrone”

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“Gianluigi è infinitamente più grillino
di tanti che si professano tali. Non
c’è mai stata una volta che non fossi
d’accordo con lui. Vi esorto a leggere
quel che dice e a trovare differenze
con quel che dicevo io nell’ultima cam-
pagna elettorale che ho fatto. Quella
da non candidato, quella del 33%. Buon
anno a tutti amici miei”.

Lo scrive Alessandro Di Battista, che
prende così le difese del senatore
espulso ieri dal movimento, commentando
un post di un attivista M5S.

Paragone espulso dal M5s perché ha rispettato il programma

Immediata la risposta da parte del giornalista, che ha risposto all’attivista pentastellato ringraziandolo “per le belle parole che usato”. A suo giudizio Di Battista rappresenta “quell’idea di azione e di intransigenza che mi hanno portato a conoscere il Movimento”. E ha ripercorso tutte le battaglie che negli anni il M5S aveva portato avanti: “Stop allo strapotere finanziario, stop con l’Europa di Bruxelles, stop con il sistema delle porte girevoli, lotta a difesa dei veri deboli, stop alle liberalizzazioni che accomunano Lega e Pd”. Infine ha difeso quello storico programma: “Con quello sono stato eletto. Ale lo sa”.

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Anche Barbara Lezzi ha esplicitato il proprio sostegno a Paragone: “Fino a quando, e sono certa che continuerà così, lavorerà senza sosta per i deboli, per assicurare un salario minimo decente, per fare in modo che le multinazionali osservino le leggi del nostro Paese resterà un mio collega”. L’ex ministro per il Sud ha poi concluso: “Non è una buona idea espellere gli anticorpi, caro Movimento 5 Stelle”.

Di opinione opposta Carlo Sibilia, esperto di scie chimiche: “Chi ha votato contro la manovra 2020 ha votato contro il reddito di cittadinanza, quota 100, lo stop all’aumento dell’Iva e i fondi ai vigili del fuoco. Paragone è stato espulso dal Movimento 5 Stelle proprio per aver votato contro queste misure. Cioè allo stesso modo dei tre senatori che sono passati dal M5S alla Lega”. Il sottosegretario al Ministero dell’Interno non ha risparmiato critiche neanche nei confronti di Lorenzo Fioramonti: “A questo aggiungiamo il caso di quello che faceva il Ministro, non restituiva ed è passato al misto (mica ha mollato la poltrona)”.

Il grillino su Twitter ha poi tuonato ancora: “Votare contro reddito di cittadinanza, quota 100 e vigili del fuoco non è da M5S. Paragone, meno chiacchiere, portare a casa i risultati, rispettando le regole e gli impegni presi. A partire dalla restituzione dei soldi dei nostri stipendi: chi non rispetta le regole deve andare fuori”.

L’ormai ex grillino, contattato da Tgcom24, ha duramente attaccato Luigi Di Maio: “È l’uomo che ha accumulato più poltrone di qualsiasi altro”. E si è sfogato contro la decisione: “Quando perdi due elettori su tre, capisci che ti espelle il nulla. Ormai il M5S si è accomodato nel palazzo, è un Movimento che si è messo le pantofole”. Ha confessato che ha ricevuto diversi messaggi di sostegno: “C’è una grande rabbia di quegli attivisti che pensavano che il Movimento fosse antisistema”. Infine ha avvertito: “Racconterò alcuni retroscena di questa espulsione, perché ci sono particolari succosi”.

Intervistato dal Corriere della Sera, Paragone si è così difeso: “Io sono uno dei tanti elettori espulsi dalla incoerenza dei vertici. Se mi sono sentito con Di Maio? Ma no… Di tutte queste cose parlerò nelle prossime ore. Da domani ci divertiamo”.

Recentemente aveva avvertito che, in caso di espulsione, avrebbe messo in evidenza “che il collegio dei probiviri è composto da persone che sono incompatibili”. Tra questi infatti vi è anche Fabiana Dadone, il ministro della Pubblica amministrazione che tra l’altro sarebbe una grillina morosa: “Non può essere ministro e probiviro insieme”. Non è escluso che si appellerà: “Se la prenderanno comoda”. E potrebbe essere chiamato in causa anche Alfonso Bonafede, il ministro della Giustizia: “Gli dirò che non è in grado di garantire tempi certi di giustizia neanche all’interno del Movimento”. Nel frattempo resta ancora aperta la questione dei rimborsi: il senatore aveva elencato tutti i pentastellati che “non hanno restituito i soldi”. Tra questi anche Carla Ruocco, presidente della commissione Finanze, e Nunzia Catalfo, ministro del Lavoro.




Un pensiero su “M5s spaccato, Di Battista sta con Paragone: “Di Maio è un accumulatore di poltrone””

  1. questa scissione è pericolosa: potrebbe favorire un recupero di consensi verso la versione alternativa del Movimento che alla fine sarà sempre una forza neoliberista antirivoluzionaria.

I commenti sono chiusi.