Giudice ordina: anche i finti profughi devono rimanere in hotel a spese degli italiani

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Governo e toghe rosse lavorano alacremente per far sì che gli immigrati restino a spese degli italiani per i prossimi anni. Anche i nigeriani, pakistani e bengalesi.

In questi giorni il ministro abusivo dell’Interno ha deliberato che i finti profughi che sarebbero dovuti uscire dall’accoglienza, potranno rimanere negli ‘hotel per profughi’ a spese dei contribuenti:

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Ora, il Tar del Veneto ha sancito, dando ragione ad uno dei tanti fancazzisti che fanno ricorso a spese dei contribuenti per rimanere negli hotel, il principio secondo cui chi ha ottenuto la famigerata protezione umanitaria prima dell’entrata in vigore del decreto sicurezza deve continuare ad usufruire dei programmi di accoglienza ed assistenza: a spese vostre.

Lo scorso 14 marzo sul caso è intervenuta la corte di Cassazione, la quale ha sancito l’irretroattività della norma: dunque, chi ha ottenuto protezione umanitaria prima dell’entrata in vigore della nuova norma mantiene lo status. E qui è sorto un altro dubbio: chi continua ad avere la protezione umanitaria, può anche continuare la sua permanenza nei centri di accoglienza? I Siproimi possono continuare ad ospitarli?

A questa domanda nei giorni scorsi ha risposto affermativamente il Tar del Veneto. I giudici amministrativi, in particolare, hanno accolto il ricorso di un migrante che aveva ottenuto la protezione umanitaria prima del 5 ottobre 2018, data di entrata in vigore del primo dei due decreti sicurezza.

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Il migrante in questione era dunque titolare, per via della sentenza della Cassazione, del diritto di protezione umanitaria tuttavia si era visto respingere il suo ingresso all’interno di uno dei Siproimi. Da qui il ricorso: secondo il Tar del Veneto, chi è titolare di protezione umanitaria, anche se appartenente ad una categoria oggi abolita e non in grado di accedere più ai meccanismi di assistenza ed accoglienza, deve poter essere ospitato nei Siproimi.

L’irretroattività del decreto sicurezza, secondo l’interpretazione dei giudici amministrativi, è dunque doppia: non solo chi ha ottenuto la protezione umanitaria prima dell’entrata in vigore della norma continua ad essere titolare del diritto, ma ha anche diritto all’assistenza in una delle nuove strutture.

La sentenza rischia di essere apripista per tanti altri casi molto simili, andando di fatto a rendere quasi immutata la situazione rispetto alle novità che invece il decreto sicurezza voleva apportare.

Abusivi al governo e toghe rosse lavorano in simbiosi contro gli italiani. Lo stesso cancro. Portatori della stessa patologia da curare.

In pratica, non solo possono rimanere in Italia nonostante la legge abbia certificato che non sono veri profughi, ma solo clandestini camuffati da ‘profughi’ dal Pd per foraggiare le coop, ma hanno anche diritto a rimanere negli hotel e appartamenti a spese dei contribuenti italiani. Magari di quelli che sono costretti a vivere nelle auto.

Abbiamo una Cassazione che giudica legale coltivare droga in casa, se in modica quantità, non stupro se una donna indossa i jeans e doveroso mantenere un fancazzista dell’altro mondo solo perché ha ricevuto accoglienza dal PD prima che entrasse in vigore una legge sacrosanta. Li chiamano ‘diritti acquisiti’.

E’ il tempo di una rivoluzione. Non basta andare al governo Salvini. Devi ottenere i pieni poteri. E fare tabula rasa. In nome del popolo.