Il politicamente corretto è la più grave minaccia alla creatività. Rende la società più ingessata di quanto la rendesse il comunismo.
L’attore risponde alle deliranti polemiche: “Purtroppo non si può dire più nulla, c’è sempre qualcuno che si offende. L’unica cosa atroce qui è la psicosi del politicamente corretto”.
#CheccoZalone al Corriere: “È evidente; anche se forse non a tutti. L’unica cosa atroce qui è la psicosi del politicamente corretto. C’è sempre qualche comunità, o qualche gruppo di interesse, che si offende” pic.twitter.com/ezsAXCNPMA
— Francesca Totolo (@francescatotolo) December 22, 2019
“Se riproponessi certe imitazioni di dieci anni fa, tipo quella di Giuliano dei Negramaro, mi arresterebbero”. Questa la dura realtà sottolineata da Checco Zalone: “Oggi non potrei scherzare come facevo su Tiziano Ferro o sugli omosessuali”.