Padova, il parroco mette il presepe sul gommone: fedeli in rivolta – FOTO

Vox
Condividi!

Nella parrocchia di Sant’Ambrogio di Trebaseleghe, comune in provincia di Padova, la Sacra Famiglia non è in una grotta, ma su un gommone.

VERIFICA LA NOTIZIA

Un barcone gigantesco, kitsch, per “omaggiare” gli immigrati clandestini che arrivano con i barconi in Italia, per tracciare il solito delirante parallelismo tra Gesù, Giuseppe e Maria e i “migranti”. Con Bergoglio che, tra l’altro, si è spinto addirittura più in là nel feticismo migrante, pregando davanti a un crocefisso in cui Gesù era sostituito da un giubbotto di salvataggio.

I parrocchiani non hanno apprezzato. “Sì, questo è nel mio paese” scrive una parrocchiana su Facebook “a una settimana dal Santo Natale ti ritrovi con un presepe così. Ma che senso ha? Per farci sapere degli sbarchi? Non ci pensano già tutti i Tg e i media? Per sensibilizzare? No, no, non ci siamo proprio, la Chiesa sta sbagliando tutto. Noi cittadini abbiamo bisogno del nostro Natale, con armonia e pace e non con provocazioni simili. È ora che la politica stia fuori dalle porte della Chiesa, o noi ci rimarremmo fuori per sempre. Almeno noi salviamo il Natale. Chi vuole condivida”. Numerosi i gruppi whatsapp e i gruppi Facebook che hanno discusso il presepe sul gommone. Oltre che brutto, anche poco originale; già un anno fa Don Biancalani aveva messo la Sacra famiglia nel gommone: il mistero della Natività era stato infatti stato allestito niente popò di meno che su un gommone. Chissà, forse lo stesso che ha usato quest’estate per far divertire i profughi in piscina. Come se non bastasse sotto al canotto un lenzuolo bianco con la scritta “Refugees Welcome”. Bue e asinello non pervenuti. Lo hanno realizzato lo stesso sacerdote con l’aiuto di alcuni “profughi”, cristiani e musulmani.

Vox

Del resto c’è chi, il Natale, proprio lo cancella:

Chiesa chiusa a Natale per rispetto ai migranti: “niente Messa”




3 pensieri su “Padova, il parroco mette il presepe sul gommone: fedeli in rivolta – FOTO”

I commenti sono chiusi.