Salvini:”Siamo in guerra, baluardo Cristianità: toghe rosse attaccano sovranità nazionale” – VIDEO

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Salvini è arrivato al congresso per la nascita della nuova Lega sovranista ‘armato’ di presepe:

Poi ha parlato di difesa della civiltà cristiana. Parole di guerra. Perché, ha detto, siamo in guerra. E’ un leader che guarda oltre l’oggi. Ha una visione del domani.

“Sono stati sei anni entusiasmanti, sono orgoglioso di noi e di voi. Io sono ottimista per natura e sono sicuro che il prossimo anno sarà straordinario”, ha premesso. Dunque, subito ha fissato – chiarissimi – gli obiettivi: “Il nostro primario obiettivo è tornare al governo di questo Paese e voglio essere certo che tutti sappiano che sarà una sfida con potenzialità e rischi enormi. Ogni tanto vedo approssimazione, pigrizia, personalismi e litigi. Noi non siamo qui perché siamo bravi, ma per gli italiani contano su di noi”. Sulla Lega che sarà, ha rimarcato: “Serve un movimento snello e orgoglioso delle sue radici, ma che guarda avanti. Chi guarda al passato è morto”. Chiaro il riferimento alle parole di Umberto Bossi e Roberto Maroni, piovute prima del suo intervento.

Inevitabili i riferimenti all’attualità, con la richiesta di autorizzazione a procedere che pende sul suo capo, il voto in aula il prossimo 20 gennaio. “Processare chi ha difeso l’onore, la dignità e la sicurezza del nostro Paese è folle”, ha scandito le parole Salvini. E ancora: “Propongo una autodenuncia di massa per chi difende il nostro Paese”. Dunque il leader ha invitato i delegati ad alzarsi in piedi per approvare la sua mozione: tutti i presenti in sala gli hanno tributato una standing ovation. E l’ex ministro ha commentato: “Invito i giudici a cercare un’aula abbastanza grande per processare un intero popolo”. “Arrestateci tutti”, ha poi urlato nel microfono.

Il Congresso federale straordinario ha
approvato il nuovo statuto della Lega
nord per alzata di mano e all’unanimità
“Non sono state proposte modifiche allo
statuto oltre a quelle proposte dalla
commissione”, ha annunciato Giorgetti.

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Salvini si è presentato con un Presepe
in mano. “Qualcuno vorrebbe fermare la
Lega,ma non ce la faranno”.Sulla Grego-
retti:”Questi giudici non attaccano me,
attaccano un popolo.Non c’è in ballo la
libertà di Salvini è un attacco alla
sovranità nazionale,popolare,al diritto
alla sicurezza e a difesa dei confini”.

In diretta dal congresso della Lega a Milano, state con noi.

Posted by Matteo Salvini on Saturday, December 21, 2019

“Questo è l’inizio di un bellissimo percorso, il battesimo di un movimento che ha l’ambizione di rilanciare l’Italia nel mondo, la crescita economica, la libertà, il diritto alla vita e il diritto alla sicurezza”.

Lo ha detto Matteo Salvini, arrivando al congresso del partito a Milano con in mano un presepe regalatogli da un artista.

“Quando ho iniziato questo percorso sei anni fa con la Lega al 3% non avrei mai immaginato di avere l’onore e la fortuna di rappresentare il primo partito del Paese e una speranza per tutti gli italiani”, ha aggiunto il leader della Lega, partito che svetta ancora in tutti i sondaggi con oltre il 30%. Il congresso è stata anche l’occasione per parlare della richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal tribunale dei ministri di Catania: “Questi giudici non attaccano me, attaccano un popolo e la sovranità nazionale, il diritto alla sicurezza e alla difesa dei confini”. E ancora: “Questi signori, se vogliono cambiare i decreti sicurezza, si tolgano la toga e si candidino”. “Sono tranquillissimo”, ha ribadito, “anzi, se dovessi andare in tribunale ci andrò a testa alta. Ma dovrebbero prenotare un tribunale grande grande perché c’è tanta gente insieme a me”. Secondo Salvini “se un ministro che si occupa di sicurezza non ha il diritto di occuparsi di sicurezza, allora lasciamo in mano a qualche giudice il governo del Paese e io mi dedico all’hobby della pesca”. L’ex vicepremier, però, non intende arrendersi e si dice sicuro “che alla fine la verità verrà a galla e Montesquieu non avrà sacrificato la sua vita invano. La divisione dei poteri – sottolinea – è fondamentale: i giudici fanno i giudici e i politici fanno i politici”.

Non sono, ovviamente, mancati gli attacchi agli ex alleati di governo: “Da Grillo e Di Maio non mi aspetto nulla e hanno lasciato per strada qualsiasi briciolo di dignità e senso dell’onore. Non si lamentino se Gli elettori dei Cinque Stelle, che una dignità la mantengono, fanno altre scelte. Chi semina tradimento raccoglie tradimento”. Salvini si dice sicuro che riuscirà a dimostrare “quei quattro giorni di ‘no’ allo sbarco erano condivisi e servivano a coinvolgere altri Paesi europei e i vescovi italiani, come poi è avvenuto”. “Se uno ruba ne risponde – ha concluso – se uno difende i confini del proprio Paese, non penso sia normale che rischi 15 anni di carcere. Se mi devono processare, mi processino, non ho alcun problema”.