Voto di scambio, l’assessore Rosso votato dai musulmani per costruire la moschea

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E’ stato arrestata una nostra vecchia conoscenza:

Trino: FdI e Forza Italia aprono la prima moschea ufficiale in Piemonte

Proprio lui è dietro la costruzione della prima moschea ufficiale. Noi, Giorgia, vi avevamo avvertito. Vi avevamo detto di fare selezione. Chi vende la propria terra è pronto a vendere di tutto.

C’è anche Roberto Rosso, assessore ai Diritti civili della Regione Piemonte, a lungo parlamentare di Forza Italia, per cui all’inizio degli anni ’90 é stato candidato sindaco di Torino, e ora in Fratelli d’Italia, tra le persone arrestate questa mattina. Le accuse nei suoi confronti riguarderebbero le ultime elezioni regionali. L’assessore ha poi rassegnato le dimissioni dal suo incarico.Secondo quanto si apprende da ambienti politici, la lettera è stata firmata in carcere ed è già nelle mani del governatore Alberto Cirio.

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“Roberto Rosso ha aderito a Fratelli d’Italia da poco più di un anno. Apprendiamo che stamattina è stato arrestato con l’accusa più infamante di tutte: voto di scambio politico-mafioso. Mi viene il voltastomaco. Mi auguro dal profondo del cuore che dimostri la sua innocenza, ma annuncio fin da ora che Fratelli d’Italia si costituirà parte civile nell’eventuale processo a suo carico. Ovviamente, fin quando questa vicenda non sarà chiarita, Rosso è da considerarsi ufficialmente fuori da FdI, afferma la leader di FdI Giorgia Meloni

“Secondo le risultanze delle indagini Roberto Rosso è sceso a patti con i mafiosi. E l’accordo ha avuto successo”. Lo ha detto Francesco Saluzzo, procuratore generale del Piemonte, a proposito dell’operazione Fenice della guardia di finanza sulla ‘ndrangheta nel Torinese. Gli investigatori hanno documentato – anche con immagini – diversi incontri tra Rosso e alcuni presunti boss, tra cui Onofrio Garcea, esponente del clan Bonavota in Liguria, anche in piazza San Carlo a Torino. Dalle indagini della guardia di finanza sulle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nel Torinese, che hanno portato all’arresto per voto di scambio anche dell’assessore regionale Roberto Rosso, è emersa “la piena consapevolezza del politico e dei suoi intermediari circa la intraneità mafiosa dei loro interlocutori”. Lo rende noto la guardia di finanza. Quindicimila euro in cambio della promesso di un ‘pacchetto’ di voti. E’ questa l’accusa che ha portato in carcere l’assessore ai Diritti della Regione Piemonte, Roberto Rosso, nell’ambito di una inchiesta sulla ‘ndrangheta in Piemonte che ipotizza tra i reati anche il voto di scambio. Secondo l’accusa la ‘ndrangheta avrebbe esercitato la propria ingerenza in occasione delle elezioni dello scorso 26 maggio.

Ieri retata di Pd e Forza Italia in Calabria. Oggi un altro ex Forza Italia che tentava di riciclarsi in FdI, che ha incautamente le porte aperte:

Imam invita a votare Fratelli d’Italia: «ci ha dato la moschea»

Non solo voto di scambio con la ‘ndrangheta, per Rosso, ma anche con gli islamici.




Un pensiero su “Voto di scambio, l’assessore Rosso votato dai musulmani per costruire la moschea”

  1. Mi sembra di avervelo commentato almeno un paio di volte in passato come il sintomo dei problemi di FdI quale ex forzista impresentabile.

I commenti sono chiusi.