A scuola ‘Bella Ciao’ sostituisce il Canto di Natale: “pochi bimbi italiani”

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La scuola multirazziale di via Paravia a Milano, dove gli italiani sono minoranza e un genitore denuncia la diffusione dagli altoparlanti di una canzone di Natale non natalizia: Bella ciao.

La scuola era “celebre” per essere (fino a pochi anni fa) frequentata esclusivamente da bambini di famiglie straniere. Ora, ci informano, ci “sono anche un po’ di bambini italiani”. Probabilmente sono ‘italiani’ solo sulla carta, visto che nessuno è abbastanza folle da iscrivere suo figlio in una scuola simile:

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Secondo quanto riporta l’edizione di oggi de La Verità, ieri uno dei genitori ha avuto un’amara sorpresa: “Fino a qualche giorno fa venivamo accolti da Jingle bells all’entrata della scuola. Stamattina (ieri, ndr), invece, gli altoparlanti diffondevano Bella ciao“. Secondo questo genitore, padre forse dell’unico bimbo italiano che frequenta la scuola “la politica dovrebbe restare fuori dalla scuola“.

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“Ho accompagnato mio figlio al prescuola e, quando siamo entrati, dagli altoparlanti si sentiva il canto partigiano” racconta ancora il padre a La Verità. Sul punto ci ha tenuto, ovviamente, a dire la sua anche la preside della scuola: “Quella di trasmettere i jingle natalizi all’ingresso dei bambini era un’ idea molto carina. Questa mattina (ieri mattina, ndr), solo per pochi secondi, è partita Bella ciao. Non sappiamo perché“. Si tratterebbe, secondo l’amministratrice, di una svista di chi aveva messo le canzoni in diffusione: “era nel cd dell’ insegnante, o nel suo cellulare… Ma lui l’ha interrotta subito e ci ha anche avvisati, chiedendoci scusa per l’errore. Ci dispiace…”.

Ma il padre non è d’accordo: “Guardi, io dentro la scuola sono stato qualche minuto: il tempo di assicurarmi che mio figlio entrasse e salisse le scale. E in quel lasso di tempo, nessuno ha tolto la canzone”. “Ci dispiacerebbe se questa vicenda venisse strumentalizzata” dice però la preside, che poi spiega come: “adesso a scuola ci sono anche un po’ di bimbi italiani”.

Il problema non è ‘Bella Ciao’ o il presepe: il problema è che loro sono troppi e sono nelle nostre scuole:

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