Il Vescovo traditore che islamizza Firenze: Chiesa venduta all’Islam per 260mila euro

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Betori, oggi cardinale arcivescovo di Firenze, nel 2008, commentando un fatto di cronaca, disse: «Quando un parroco presta i locali della parrocchia deve sapere che in quel momento aliena quello spazio alla religione cattolica e lo affida per sempre all’Islam, … le moschee non sono un luogo di culto, ma luoghi di preghiera e di formazione».

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Ma poi qualcosa è cambiato. Così, nove anni dopo, eccolo vendere il terreno della Chiesa e la propria fede ai musulmani.

E’ infatti grazie a lui che la moschea fiorentina si farà a Sesto Fiorentino, su un terreno dell’Arcidiocesi di Firenze. La convenzione prevede la costruzione di una grande moschea.

I dettagli dell’osceno accordo sono noti: la comunità musulmana ha comprato dalla Curia il terreno su cui è ora in fase di costruzione il centro islamico.

Più prosaicamente e per venire ai soldoni, si tratta di un’operazione a valore di mercato che si è aggirata sui 260mila euro. Decisamente più cari di Giuda.

Del resto l’arcivescovo di Firenze l’aveva detto, “Il fenomeno migratorio in Italia? “È sopravvalutato e ci si dimentica che la nostra stessa identità ne è frutto”: «si tratta di porsi di fronte alle migrazioni contemporanee, legate a contesti di guerra e di povertà estreme, con uno spirito che unisca al tempo stesso accoglienza per l’altro riconosciuto come fratello e consapevolezza della propria identità culturale e religiosa nel momento in cui ci si pone in dialogo. Pensare di arginare i fatti con i muri e i divieti è puramente illusorio; cercare di orientarli attraverso politiche di cooperazione e di coordinamento, come i corridoi umanitari, non solo è saggio ma è anche capace di evitare gli esiti più distruttivi, come le morti in mare, e di generare prassi virtuose, con la prudenza che fa i conti con le concrete possibilità».

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Come abbiamo visto in questi giorni, i muri funzionano. Basta volerlo e gli sbarchi si azzerano. Anche perché non arriva nessuno in fuga dalla guerra, e nemmeno dalla povertà. Sono i figli della loro classe media che vengono a sfruttare il nostro welfare. E a sollazzare qualche prelato.

E a pregare nelle moschee che gli stessi prelati fanno costruire agli imam. Chi dà l’8 per mille alla Chiesa finanzia l’islamizzazione dell’Italia.

Il Vaticano vuole più immigrati perché deve riempire le chiese che si svuotano. Ma ha un problema: le chiese si svuotano proprio perché loro chiedono più immigrati. E poi, non è solo le chiese che vogliono riempire, anche le canoniche. Per soldi. Ma non solo per soldi.

E pur di avere carne fresca e nuovi membri nella congregazione. Sono pronti a qualunque cosa. Anche a negare l’evidenza e spostare l’Africa in Siria e definire povero chi ha migliaia di euro da spendere per venire qui.

Ormai il Vaticano è nostro nemico. Hanno un desiderio – più una ossessione – ormai evidente di essere sodomizzati culturalmente – e probabilmente non solo culturalmente – dall’Islam. La domanda che poniamo ai dissidenti in Vaticano: non è il tempo della rivolta?