Clandestini si spacciano per italiani grazie a magliette della Chiesa

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Non c’è limite alla creatività dei clandestini quando si tratta di trovare modi per oltrepassare i confini e riversarsi in casa nostra. La lista delle trovate più o meno geniali è lunga e punteggia costantemente le cronache: si va, molto banalmente dalle marce/escursioni attraverso i boschi per passare i confini di Bosnia, Croazia e Slovenia, ai tunisini sotto le mentite spoglie di turisti francesi in viaggio sugli autobus verso Zagabria; qualche temerario si è persino fatto sigillare dentro una cassa di legno rischiando – purtroppo solo rischiando – la morte per asfissia.

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Ora si spacciano per ciclisti in viaggio di beneficenza, con indosso magliette di una diocesi lombarda. Tutti sappiamo come le ottengono: grazie agli accoglioni che la Caritas manda lungo la rotta balcanica a coccolare questi clandestini. Utili idioti che mettono a rischio la nostra sicurezza.

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I 4 clandestini ‘ciclisti’ sono stati fermati dagli agenti a nord ovest di Osijek, nella parte orientale della Croazia. Si tratta di un afghano e tre iraniani che a bordo di altrettante mountain bike avevano oltrepassato il confine della Serbia spacciandosi “ciclisti impegnati nel percorrere un tragitto a scopo benefico”. A tal proposito indossavano la maglietta con impresso il logo di Bellastoria, un progetto delle diocesi lombarde impegnato sul fronte dei campi estivi. E proprio campi estivi sono stati organizzati dalla Caritas a Lesbo, ad esempio. Con giovani baciapile portati a coccolare i clandestini.

Il travestimento non ha però ingannato l’occhio degli agenti croati, che li hanno immediatamente scoperti e fermati.




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