Le sardine sono un caso umano.
Il caso ‘più umano’ è quello del “plenipotenziario delle sardine romane” (definizione del Fatto che l’ha intervistato nell’edizione odierna) Stephen Ogongo. Lui:
Il partito degli immigrati si schiera con le sardine: “Facciamo fuori Salvini”
Leader immigrati al nuovo governo: “Ora dovete regolarizzarci tutti”
«Per ora è ammesso chiunque, pure uno di CasaPound va benissimo. Basta che in piazza scenda come Sardina».
Chissà chi si crede di essere questo ospite africano per dire chi è ammesso o meno in una piazza italiana.
«È presto per dirlo e non c’è bisogno di saperlo ora. A noi basta aver unito centinaia di migliaia di persone, che si sono ritrovate in modo spontaneo a dire no a un linguaggio politico pieno di odio e discriminazione». Non vi è una frase che denoti chiarezza, una direzione, uno scopo preciso: ci sono o non ci sono nel panorama politico italiano? «Non so se diventeremo mai un soggetto politico». E sul futuro? Ancora meglio: «Per quanto mi riguarda le Sardine possono anche finire qui. L’importante è aver dimostrato che l’Italia ha gli anticorpi».
Inutile dire che la bizzarra ‘apertura’ ha creato scompiglio nelle ‘sardine’.
A proposito dei pescetti di #Roma, nella mia inchiesta per @IlPrimatoN mi erano sfuggita una delle organizzatrici, che ora ha aperto una raccolta fondi con Ogongo:
✔️ Micol Urtesi, consigliere comunale #Pd di Palestrina.https://t.co/Xhn8aMDPFl pic.twitter.com/tNpavG67SU— Francesca Totolo (@francescatotolo) December 10, 2019
Alle dichiarazioni del referente romano delle sardine, Stephen Ogongo – che ha invitato tutti, compreso Casa Pound, a manifestare sabato 14 dicembre in Piazza San Giovanni- ha infatti immediatamente replicato Simone Di Stefano. Il leader di Casa Pound si mostra sorpreso dall’apertura delle sardine, ma accetta l’invito in nome del dialogo. “Le sardine – afferma Di Stefano- sinceramente mi sembrano un contenitore vuoto e manovrato dalla sinistra ma noi siamo pronti ad andare in piazza, senza bandiere […] per portare le nostre idee su ius soli ma anche su casa e lavoro che dovrebbero essere temi cari alla sinistra”. Però ci tiene a precisare: “Noi ‘Bella Ciao’ non la cantiamo”.
In queste ore, la comunità social delle sardine è in rivolta. Mentre il leader Mattia Santori è invitato a correggere il tiro sull’invito a Casa Pound, la base si indigna: “Se c’è Casa Pound, io non vengo” ; “Mai con i neofascisti” ; “Siamo antifascisti, a differenza di quelli di Casa Pound. Qualcuno chiarisca”, si legge nei profili Twitter delle sardine. La vicenda continuerà a far discutere e rischia di creare una crepa tra il popolo delle sardine. Potrebbero spaccarsi prima di diventare partito: sembra abbiano già appreso qualcosa dalla sinistra italiana.
“Le piazze delle sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste e intendono rimanerlo. Nessuna apertura a CasaPound, né a Forza Nuova. Né ora né mai”. Si legge in un post sulla pagina Fb di ‘6000 Sardine’ firmato dai 4 ‘fondatori’ di Bologna.
Ma chi si credono di essere?
vabbè dai…il nome è già un programma !