Scontro tra Italia e Cina sulla partecipazione in videoconferenza di Joshua Wong, leader dei ribelli di Hong Kong, ad eventi promossi da parlamentari italiani, in particolare Radicali e di Fdi.
Il portavoce dell’ambasciata di Pechino a Roma, in un tweet, definisce ‘irresponsabile’ il comportamento degli esponenti politici che lo hanno invitato.
Salvini reagisce all’ingerenza cinese:
Non siamo una provincia cinese (anche se magari Grillo la pensa così) e per noi Democrazia, Libertà e Diritti Umani sono dei valori irrinunciabili.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 29, 2019
“Dichiarazioni quali quelle rese dal portavoce dell’ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma sono del tutto inaccettabili e totalmente irrispettose della sovranità del Parlamento italiano”. Questo, secondo fonti della Farnesina, quanto rappresentato formalmente dal ministero degli Esteri italiano all’ambasciatore cinese a Roma cui è stato espresso “forte disappunto per quella che è considerata una indebita ingerenza nella dialettica politica e parlamentare italiana”. La presa di posizione della Farnesina arriva dopo le parole dell’ambasciata su Hong Kong.
Ma come puoi farti rispettare, quando poliziotti cinesi pattugliano le tue strade?
Poliziotti cinesi pattugliano le strade ITALIANE: senza vergogna
E quando fai eleggere assessori cinesi:
Prato, consigliere cinese giustifica violenze Hong Kong e vuole regolarizzare i clandestini cinesi
Questi grillopidioti non comprendono: quando fai accordi commerciali con la Cina, la Cina ti compra. E pretende obbedienza. Né più né meno di quanto faccia con i paesi africani.
Poi, la faccenda di Hong Kong è più complessa di come appare, ma questo è un altro discorso.
Nemmeno Hong Kong è una nostra provincia. Farsi i cazzi propri ogni tanto non guasta, ne abbiamo abbastanza.
Una rivolta sponsorizzata dalla CIA merita di finire molto male. Se i Texani si ribellassero e sventolassero bandiere cinesi lo troverei un po’ sospetto.