Aereo Caritas scarica 74 immigrati in Italia: “Da noi non c’è guerra, per questo siamo scappati”

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Pensavate che questo fosse l’ultimo aereo carico di immigrati verso l’Italia del 2019?

Aereo scarica 113 immigrati in Italia: è ponte aereo per 2mila afroislamici

Sbagliato. Altri 74 arriveranno domani, venerdì, con un nuovo famigerato corridoio umanitario organizzato da

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Caritas italiana, in coordinamento con Unhcr e fondazione Ghandi.

Il racconto dei 74 immigrati in arrivo diffuso dall’apparato vaticano è tragicomico. Ad esempio, c’è l’eritreo Mehari (sofferente nella foto a casa sua in Etiopia) che viene in Italia, perché la guerra tra il suo Paese e l’Etiopia è finita:

Sono scappato dopo la firma della pace tra Eritrea ed Etiopia – racconta Mehari, parlando di un conflitto comunque non guerreggiato da anni – In Eritrea il servizio militare è definitivo, io sono stato arruolato 5 anni poi non ce la facevo più, stavo impazzendo. Quando si sono aperti i confini con l’Etiopia sono riuscito a scappare, lì ho lasciato mia madre. Ma ora non posso più tornare indietro”.

Fugge dal servizio militare. Che comunque è obbligatorio anche in Israele, per dire.

“Dopo la pace tra Etiopia ed Eritrea si sono aperti i confini, ma non è cambiato niente per noi – aggiunge – Sì, non c’è più la guerra, ed è una cosa positiva, ma le nostre vite sono rimaste uguali. C’è ancora un regime dittatoriale, non c’è libertà di parola e di pensiero. Ho dei parenti che hanno fatto la traversata via mare e mi hanno raccontato cose orribili, mi dicono che un viaggio terribile. Io ho la fortuna di arrivare con un corridoio umanitario ma in tanti non hanno altra scelta”.

Insomma, lui viene in Italia perché in Eritrea c’è la pace:

In Eritrea non ci sono guerre, ce lo mostra anche Jovanotti – VIDEO

Un nuovo tipo di ‘profugo’. Il profugo in fuga dalla leva. Le altre storie sono tutte simili. Tutte egualmente ridicole.

E Caritas va in Eritrea, dove c’è la dittatura, a sponsorizzare la deportazione verso l’Italia:

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“Saranno piccole accoglienze in diverse città, completamente a carico della Cei – spiega Daniele Albanese, responsabile del progetto dei corridoi umanitari, mentre completa le ultime scansioni dei documenti, dimenticando che saranno finanziate con i soldi ‘legalmente’ truffati con l’8 per mille – A tutti sarà fornito un travel document e concesso un visto umanitario, secondo l’articolo 25 del codice Schengen. Le persone entreranno in Italia e faranno domanda d’asilo a Fiumicino all’arrivo. Il visto con cui entrano è a territorialità limitata, cioè concede di poter stare solo in Italia. Lì dovranno formalizzare la domanda d’asilo e fare la procedura che fanno le persone che sbarcano nel nostro paese. La differenza è che queste persone le abbiamo incontrate prima, sanno già dove andare”. Insomma, la Caritas li va a prendere direttamente per portarceli qui. E invece di aiutare i senzatetto italiani, usa l’8 per mille per loro. Roba da matti.

E la selezione non è poi così attenta. Ricordiamo che è stata Caritas a portare lui:

Profugo che ha sgozzato militare arrivato con ‘corridoio umanitario’

Un Paese serio manderebbe la Caritas a quel paese e smantellerebbe i corridoi umanitari. Un Paese serio.

Intanto, da anni, in Etiopia la situazione è tranquilla:

Nobel Pace a premier etiope per pace con Eritrea: ora eritrei possono tornare a casa

E anche in Eritrea:

In Eritrea non ci sono guerre, ce lo mostra anche Jovanotti – VIDEO

E il fatto che tutto questo traffico non scandalizzi i nostri media, significa che i nostri media sono corrotti. Fino all’osso.




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