Governo usa gli estremisti islamici per segnalare i cittadini sui social

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«Fratelli e sorelle – hanno scritto i Giovani musulmani ‘italiani’, gruppo estremista islamico legato ai Fratelli Musulmani – vi comunichiamo che il GMI in collaborazione con l’Università Cattolica si sta occupando di stilare un report sui discorsi d’odio di ordine islamofobico online, che verrà presentato all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali».

Vengono a dirci cosa possiamo dire a casa nostra.

La professoressa Milena Santerini, direttrice del Centro di ricerca sulle relazioni interculturali, spiega così il delirante progetto: «Il Centro di ricerca sulle relazioni interculturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha avviato un progetto di Osservatorio sull’hate speech online al fine di realizzare un’attività di ricerca, studio e analisi in materia di contrasto alle espressioni discriminatorie di “odio” motivato dall’appartenenza religiosa o culturale (antisemitismo, islamofobia, odio contro i cristiani)». «La ricerca – prosegue la professoressa Santerini – ha per scopo l’analisi delle diverse categorie di discorso di ostilità (antisemitismo di natura razzista, di matrice islamica, su base cospiratoria etc); islamofobia e prevenzione del radicalismo; discorso d’odio contro i cristiani etc)».

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E’ vergognoso che qualcuno venga pagato per monitorare cosa altri scrivono o pensano. Non dovrebbe accadere in un Paese libero. E non ci facciamo certo confondere dal fatto che inseriscano lo specchietto ‘odio contro i cristiani’ e ‘antisemitismo’, non siamo allodole.

Il progetto della Cattolica è finanziato dall’Unar, il famigerato e indegno Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali istituito presso la presidenza del Consiglio (quindi denaro pubblico) che tanti soldi dei contribuenti utilizza per finanziare festini in saune gay e si svolge in collaborazione con il Cdec (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) e l’Associazione Giovani Musulmani Italiani. «Le associazioni – spiega la direttrice del Centro universitario – proporranno alcune segnalazioni di discorso d’odio online rilevate da ottobre a dicembre 2019, che verranno analizzate nello studio dell’Osservatorio». «Per chiarezza» la Cattolica precisa «che le associazioni che collaborano su questa ricerca (Cdec e Gmi) avranno solo la funzione di segnalare e riportare i post e messaggi sui social media che ritengono siano espressione di un odio antireligioso. Sarà poi il Centro di ricerca a commentare tali espressioni in base a criteri scientifici – come le definizioni di antisemitismo o islamofobia dell’International Holocaust Remembrance Alliance o del Consiglio d’Europa – a fini esclusivamente di studio».

Insomma, estremisti islamici che segnalano cittadini italiani. Il prossimo governo sovranista deve smantellare i la Stasi-Unar.




3 pensieri su “Governo usa gli estremisti islamici per segnalare i cittadini sui social”

  1. Era prevedibile. Fin tanto che non c’erano potevano sbracciarsi quanto volevano dai loro paesi, ma noi si era liberi di dire quello che ci pareva. Ma ora che sono dentro influiscono sulle politiche pubbliche, ed i governi liberal, sempre più terrorizzati, preferiscono dargli corda per evitare si ‘arrabbino’. Si veda la Norvegia recentemente.

  2. Urge creare un database di magistrati, prefetti, funzionari, economisti, politici, giornalisti, pseudo-intellettuali, scrittori, attori, sportivi, pseudo-religiosi, etc., tutti coloro che siano implicati nell’accoglienza umanitaria e/o si esprimono a favore dell’immigrazione.

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