Spacciatore albanese riscuote il reddito di cittadinanza

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Per l’Inps aveva tutti i requisiti richiesti per avere il reddito di cittadinanza: residenza in Italia da oltre dieci anni e nessun lavoro. E infatti era stato ammesso alle liste e beneficiava del sostentamento statale. Ma secondo carabinieri di Verolanuova ( Brescia) il 57enne albanese si guadagna da vivere spacciando cocaina. I militari lo hanno arrestato e addosso aveva una decina di dosi pronte da spacciare mentre a casa 2mila euro in contanti e il materiale per confezionare le dosi.

Ma qui il problema è che un immigrato prenda il ‘reddito di cittadinanza‘. Il M5s non voleva nemmeno il limite dei 10 anni, imposto dalla Lega. E l’albanese non riceveva ancora il reddito perché la Lega ha imposto anche questa clausola:

Reddito di cittadinanza,“Noi immigrati senza il sussidio per colpa della Lega”

Purtroppo non è la prima volta che presunti destinatari del Reddito di cittadinanza si rivelano delinquenti, come nel recente caso di una donna a Roma, che spacciava cocaina. I controlli su chi ha realmente diritto al sussidio evidentemente sono stati solo annunciati e mai fatti.

“Nei centri provinciali per l’impiego, ai quali si rivolgono i percettori del reddito di cittadinanza, sta succedendo qualcosa di grave. Si riversano bande di delinquenti e di tossicodipendenti che hanno minacciato gli impiegati. Abbiamo trovato anche siringhe nei bagni“. E’ la denuncia del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel suo consueto appuntamento settimanale su Lira Tv.

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Denuncia confermata dall’inchiesta del Mattino di Napoli che ha verificato la presenza di spacciatori e trafficanti tra i beneficiari del reddito grillino.

Ed è solo grazie alla Lega se, per ora, non viene dato a centinaia di migliaia di immigrati. Ma ci stanno lavorando:

Con PD-M5s torna la pacchia per immigrati: reddito cittadinanza per tutti

Non solo: «Dopo 7 mesi aggiunge Fermi – su 982mila percettori del benefit statale, solo poco più di 49mila hanno infatti attivato un patto per il lavoro», ossia l’impegno ad accettare proposta di lavoro congrua.

Il meccanismo non funziona, i buchi non si contano. Il portale dell’Anpal, per esempio, è ancora incompleto e non può incrociare domande e offerte. «Da tutta Italia – dicono dalla Regione – sono stati pubblicati solo 108mila curricula, un settimo dei beneficiari. Si attende ancora la pubblicazione da parte dell’Inps del modulo che consente al datore di lavoro di accedere all’incentivo fiscale (fino a 780 euro al mese come sgravio di contributi). Infine in Lombardia, e non solo, i navigator sono stati selezionati e assunti, hanno già ottenuto lo stipendio di 1.700 euro con 300 euro di indennità aggiuntive, ma non hanno ancora potuto prendere servizio. Dovevano cominciare a giugno, ma, come nel caso dei 18 assegnati a Como, nemmeno hanno potuto completare ancora la formazione. L’ineffabile Catalfo, intanto, annuncia 11.600 assunzioni stabili nei Centri per l’impiego. «Porteremo gli operatori da 8mila a più di 20mila», dice. Le vie dell’assistenzialismo sono infinite.