Soldati italiani torturati dai maghrebini nei campi di concentramento francesi

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MOROLO (FR) – RICORDATE LE VITTIME DELLE MAROCCHINATE. CLAMOROSA ANTICIPAZIONE DI CIOTTI (PRESIDENTE ANVM) “SUBIRONO VIOLENZE ANCHE I SOLDATI ITALIANI PRIGIONIERI NEI CAMPI FRANCESI.”

Si è svolta ieri pomeriggio, sabato 23 novembre 2019, nell’auditorium comunale di Morolo (FR), la presentazione del libro “Le marocchinate, cronaca di uno stupro di massa”, scritto da Emiliano Ciotti.

A fare gli onori di casa Enzo Moriconi, che ha moderato il dibattito e Chiara Evangelisti, consigliere comunale della lista “Morolo Futura” che ha letto alcuni documenti ufficiali e diari che narrano le violenze compiute dai coloniali francesi anche nel territorio di Morolo.

In apertura del dibattito è stato proiettato un filmato sulla vergogna delle marocchinate. Poi è stata la volta del professor Biagio Cacciola, docente di filosofia, che ha ricordato il recente danneggiamento a Parigi, per opera dei gilet gialli, del monumento eretto in onore del generale Juin, che nel secondo conflitto mondiale comandò le truppe coloniali e tollerò le loro tristi gesta. “I colonialisti francesi tennero a freno i magrebini – ha detto Cacciola – poi li mandarono all’assalto della linea Gustav, promettendo loro il diritto allo stupro e alla razzia. Una volta sconfitti i tedeschi li lasciarono liberi di sfogare la loro bestiale violenza contro la popolazione civile.”

Il giornalista e ricercatore storico Silvano Olmi ha riassunto le vicende storiche di questa tragedia. “Se l’Italia fosse un paese normale – ha commentato Olmi – della tragedia delle marocchinate si parlerebbe da sempre. Invece, le donne e gli uomini che subirono violenza e spesso furono uccisi, ancora oggi non sono ricordati adeguatamente. Per questo, abbiamo inviato ai comuni colpiti nel 1944 da questo flagello una mozione per chiedere l’intitolazione di vie e piazze alle vittime e l’istituzione di una giornata in ricordo di questa tragedia nazionale.”

Il presidente nazionale dell’ANVM, Emiliano Ciotti, ha sottolineato l’importanza della presenza dell’associazione a Morolo. “Purtroppo Morolo è uno dei pochi comuni a non aver approvato la mozione in ricordo delle vittime delle violenze – ha esordito Ciotti – lo diciamo senza alcun rancore e con un filo di amarezza. Occorre sfatare una bufala storica. La storia della carta bianca, delle 50 ore di libertà concesse ai coloniali per compiere le loro nefandezze, è un espediente, una fake news dell’epoca per restringere le violenze alla sola Ciociara e a un breve spazio temporale. Invece, le marocchinate iniziarono in Sicilia e terminarono alle porte di Firenze. Le violenze dei coloniali francesi contro gli italiani non colpirono solo la popolazione civile – ha reso noto Ciotti, anticipando una scoperta clamorosa – abbiamo rinvenuto nell’Archivio Centrale dello Stato di Roma dei voluminosi fascicoli che elencano una serie di innumerevoli atti criminali, compiuti contro i nostri soldati italiani prigionieri nei campi di concentramento francesi. Usarono i magrebini per vendicarsi della dichiarazione di guerra dell’Italia nel 1940.

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Pagine in cui si raccontano le atrocità commesse dalle truppe francesi contro i soldati italiani detenuti nei campi di prigionia africani.

Oltre a numerosi fascicoli sulle atrocità commesse dalle truppe francesi contro la popolazione italiana, fascicoli che raccontano di stupri, violenze, omicidi che hanno interessato Campania, Lazio, Toscana, Sicilia, Sardegna, Molise e Puglia. Nei “dossier della vergogna” vengono svelate le torture ai danni dei prigionieri, “confermando ancor di più – sottolinea a il presidente nazionale dell’Anmv, l’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate – come i francesi si siano accaniti contro il popolo italiano tutto, militari e civili inermi, per vendicare l’attacco alla Francia del giugno del 1940”.

Ciotti svela come l’Anmv abbia rinvenuto nell’Archivio Centrale dello Stato di Roma “dei voluminosi fascicoli che elencano una serie di innumerevoli atti criminali, compiuti contro i nostri soldati italiani prigionieri nei campi di concentramento francesi”. “Stiamo preparando una ricca documentazione (l’Anvm dispone al momento di oltre 10mila pagine) da inviare alla Corte internazionale dei diritti dell’uomo”, annuncia Ciotti.

Una scoperta choc che arriva dopo un documento trovato solo qualche settimana fa. Nei documenti, infatti, si legge di come i prigionieri italiani venissero maltrattati e bastonati. Alcuni di loro venivano sepolti fino al collo e lasciati con la faccia al sole, senza acqua, per giornate intere. Altri, legati ad un palo, erano costretti a girarvi intorno per ore sotto il sole. Altri ancora, implotonati, dovevano restare immobili per ore con in spalla pesanti mattoni.

Leggere queste parole mette i brividi. Ma non è finita. I malati dovevano farsi 12 chilometri sotto il sole cocente prima di andare in infermeria. Chi non sottostava a questi trattamenti veniva giustiziato con un colpo di pistola, altri bastonati fino alla morte. “I prigionieri – riporta l’Adnkronos – lasciati senza né cibo né acqua, venivano costretti ad arruolarsi nella legione straniera, ma anche quella era una forma diversa di prigionia e di maltrattamenti. Ecco da dove nasce il fenomeno della Marocchinate”.