Le sardine rosso-islamiche manovrate dal PD: li manda Kyenge

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L’invito riportava un ordine ben preciso: vietato portare bandiere o simboli di partito e associazioni. Le sardine di Modena cercavano di restare apartitiche, un movimento “nato dal basso”. Proprio come avevano provato a fare i colleghi bolognesi una settimana prima. Spulciando nella vita dei leader modenesi dei pesci anti-Salvini, però, emergono diversi legami, pure profondi, con la sinistra locale e il Pd emiliano.

I due promotori si chiamano Jamal Hussein e Samar Zaoui. Lui, studente di Ingegneria, è marchigiano con genitori libanesi. Lei, iscritta a Filosofia, è arrivata a un anno dalla Tunisia. Entrambi di 21 anni, non sono due giovani a caso cui un giorno viene in mente di “reagire a questo modo di fare politica che alimenta la cattiveria delle persone”. Nessuno dei due, infatti, nasconde sui social la propria appartenenza politica. Nulla di strano, ovviamente. È noto il post di Samar con Salvini a testa in giù in cui invoca “un giustiziere sociale” contro il leghista, di quelli che “dopo aver ucciso vengono marchiati come anarchici”. Ma c’è dell’altro. Il 3 maggio scorso la “sardina” condivide su Facebook un post de La Sinistra Emilia-Romagna: lei è in posa sotto lo striscione “alzare i salari, non i muri”. Il messaggio è indirizzato – guarda caso – al leader del Carroccio, che in quei giorni si trovava a Modena in vista delle Comunali. Lo stesso giorno anche l’Udu, sindacato di sinistra degli studenti universitari, pubblica sulla propria pagina uno scatto dalla stessa manifestazione anti-leghista. Samar è ancora lì, sorridente, al fianco della bandiera dell’Unione degli universitari.

È proprio l’Udu il vero legame (oltre all’amicizia) che unisce i due leader delle sardine modenesi. Anche Jamal infatti milita nel sindacato studentesco, sotto le cui liste è stato pure eletto al consiglio di Dipartimento di Ingegneria. “Sia a Bologna che a Modena – dice Stefano Cavedagna, portavoce di Gioventù nazionale ed emiliano doc – tutti sanno che l’evento era organizzato dal Pd e dalle sue associazioni giovanili. Giovani Democratici, UdU e Sinistra Universitaria hanno fatto decine di chiamate e inviato sms per invitare gente ad andare in piazza”. In effetti, due giorni fa l’Udu si è riunito appositamente per prepararsi al flash mob promosso da Zaoui e Hussein. “Tutti gli organizzatori sono organici a questi movimenti”, assicurano i militanti universitari del centrodestra locale. Allora viene da chiedersi: è vero, come sostiene Salvini, che “se gratti il sardino trovi il piddino”?

Basta scorrere le pagina Facebook dei Giovani Democratici di Modena e provincia per capire che il partito di Zingaretti si è mobilitando in massa per aumentare il numero di pesci in piazza Grande. Quasi tutti i componenti della segreteria provinciale della costola giovanile del Pd ieri sfoggiavano foto del profilo Fb corredate da sardine. Certo: Gd ha aderito al divieto di portare bandiere di partiti e associazioni, ma può l’assenza del simbolo de-politicizzare un corteo? “La verità è che il Pd si vergogna a scendere in piazza con il simbolo di partito – attacca Cavedagna – e sa bene che non ci andrebbe nessuno”.

In effetti Jamal Hussein qualche contatto col Pd ce l’ha eccome. In fondo a Modena il legame tra Udu e Gd è fortissimo, una collaborazione “che si protrae ormai da diversi anni”. Ad aprile del 2018, in vista delle elezioni per il rinnovo dei rappresentanti degli studenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Gd scende in campo per conquistare l’Ateneo. Gli allora segretari provinciale e cittadino, Alessandro Poggi e Salvatore Mirabelli, diramano un comunicato a sostegno dei “17 candidati” militanti del movimento giovanile del Pd. È un “appello al voto” in favore dell’Udu e in cui si chiede agli elettori di dare la preferenza “ai nostri candidati Giovani Democratici”. Indovinate chi c’è tra loro? Proprio la “sardina-in-chief” Jamal, che sperava di conquistare un posto nel Consiglio di amministrazione con la spinta del Pd giovanile.

Ma non è l’unico indizio. L’anno scorso Jamal va a Strasburgo per far visita al Parlamento Europeo. Su Facebook pubblica foto entusiaste, scatti con le bandiere Ue e un ritratto in posa con Cecile Kyenge. Ad accompagnarlo in gita ci sono, guarda caso, Matteo Manni (attuale segretario provinciale di Gd), Matteo Cardinazzi (consigliere comunale di Carpi in quota Pd) e Raffaele Bruschi (membro della segreteria dei Giovani Democratici dell’Emilia Romagna). Era il giugno del 2018. Poco più di un anno dopo, Hussein “s’inventa” il flash mob contro Salvini. Quello che ha tutti gli ingredienti per essere una raduno di sardine in salsa dem.

La vicenda della ‘sardine islamiche’, la cui identità etnica non è affrontata dai media di distrazione di massa, e che trova anche un Salvini troppo ‘pudico’, spiega perché il Pd voglia lo ius soli:

La ‘sardina’ islamica del Pd che vuole uccidere Salvini

Se a Bologna a mettere su l’iniziativa erano stati quattro ragazzi (fino ad allora) del tutto anonimi (o quasi), a Modena la storia è un po’ diversa. Certo,come raccontato dal Giornale.it, Mattia Santori (ideatore del primo evento insieme a Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa) su Facebook scriveva chiaramente che “Zingaretti non se la cava malaccio”. Ma a Modena la storia è un po’ diversa. A promuovere l’evento sono due ragazzi, Samar Zaoui e Jamal Houssein. Entrambi sono universitari, poco più che ventenni: la prima studia filosofia, il secondo ingegneria meccanica.

L’attenzione mediatica si è concentrata su Samar dopo che l’ex ministro dell’Interno ha pubblicato sulla sua pagina Facebook alcuni post condivisi dalla leader delle sardine modenesi. “Una delle ‘sardine democratiche’ che sarà in piazza oggi a Modena contro di me, poco tempo fa invocava il mio omicidio da parte di un giustiziere e mi raffigurava a testa in giù”, scrive il leader della Lega che si aspetta “reazioni indignate di giornalisti, politici e merluzzi…”. Come si vede chiaramente da alcuni scatti, Samar è una militante dell’Udu, un sindacato di studenti notoriamente di sinistra. Ovviamente anche l’Udu modenese sarà in piazza stasera, nonostante il meteo preveda pioggia. “La nostra regione non si merita di essere il teatro della demagogia della Lega – si legge – L’Emilia Romagna non deve essere liberata da nessuno, poiché siamo già liberi dal 1945 grazie alla Resistenza”. Non solo. Perché una fotografia (guarda qui) immortala la Zaoui accovacciata davanti a uno striscione de “La Sinistra”, in occasione – ci spiega una fonte locale – di un’altra “contestazione contro Salvini quando venne a Modena per le elezioni comunali”.

Il profilo Facebook di Samar, dopo il post del leader del Carroccio, è diventato introvabile. Nel suo vecchio post, la promotrice delle sardine pubblicava la foto a testa in giù di Salvini e scriveva: “Avremmo bisogno di un giustiziere sociale, di quelli che compaiono nella storia, che dopo aver ucciso vengono marchiati come anarchici”.

Islamici convocano la sinistra in piazza contro Salvini, a Modena vandalizzata auto leghista

Hanno perduto il popolo. Vogliono arruolare nuove leve nelle seconde generazioni di immigrati. Ed utilizzarle contro gli italiani. E’ un progetto eversivo. Molto simile all’utilizzo degli schiavi che faceva l’élite patrizia al tempo dei Gracchi.

Lo scorso anno i servizi avevano lanciato l’allarme, rilevando la principale minaccia interna nella saldatura tra estrema sinistra e immigrati. Tutto questo lo trovate nella relazione annuale dei servizi segreti al Parlamento, preparata dal Dis.

Ma, essenzialmente, i punti principali erano l’allarme terrorismo islamico, con il pericolo clandestini-terroristi:

Servizi lanciano allarme terroristi sui barconi: “138 immigrati islamici ‘italiani’ con Isis”

L’avanzata delle mafie straniere, in particolare quella nigeriana, ‘grazie’ ai traghettamenti dalla Libia.

E la saldatura tra estremisti di sinistra e immigrazione, con il tentativo di assoldare carne da cannone tra gli immigrati.

E poche ore prima, ignoti hanno tagliato sotto casa le gomme dell’auto del consigliere comunale della Lega Beatrice De Maio e tempo prima le avevano infranto i finestrini: i danneggiamenti arrivano a pochi giorni dalle minacce ricevute via Facebook dove le auguravano di essere uccisa col gas.

De Maio è uno dei quattro consiglieri modenesi che secondo un commentatore di Facebook andrebbero “gassati”. La sua colpa è non essersi alzata mentre i colleghi del consiglio comunale rendevano omaggio alla senatrice a vita Liliana Segre. Secondo la leghista la Segre è strumentalizzata dalla sinistra:

In difficoltà per il mancato ricambio generazionale, perché gli italiani non se li filano più, la sinistra punta sull’arruolamento della popolazione straniera: “L’eterogenea galassia dell’antagonismo si è distinta soprattutto per il tentativo di superare una persistente tendenza alla “parcellizzazione delle lotte”, così da dare maggiore compattezza al fronte della contestazione. In tale quadro, ha assunto specifico rilievo strategico, nelle progettualità antagoniste, il coinvolgimento nelle mobilitazioni della popolazione straniera, ritenuta, in particolare dai segmenti più oltranzisti, un bacino di reclutamento “capace di produrre conflitto”.

Abbiamo dei musulmani che si mettono alla testa di manifestazioni violente contro la maggioranza degli italiani. Blanditi dal Partito Democratico. E minacciano di morte il leader populista del primo partito italiano.

Il Pd vuole eleggersi un nuovo popolo che poi li voti: la perversione della democrazia, vanno abbattuti politicamente

La proposta di legge Boldrini sul cosiddetto ‘ius culturae’, che Pd e M5s vogliono approvare entro la legislatura, è molto peggio di come viene descritta dai media. Molto peggio anche del famigerato ‘ius soli’ della scorsa legislatura. E punta proprio a formare un nuovo corpo elettorale per la sinistra ormai in via di estinzione.

Oltre agli 800 mila figli di immigrati che diventerebbero ‘italiani’ praticamente dalla sera alla mattina:

Arriva legge Boldrini per dare la cittadinanza a 800mila immigrati

Con questo effetto:

Così Pd-M5s fanno entrare il partito islamico in Parlamento

Nel testo della legge sono nascosti articoli che prevedono il riconoscimento della cittadinanza anche a richiedenti asilo, zingari e clandestini.

Ad esempio, il comma C dell’articolo 4 prevede la concessione della nostra cittadinanza ad un immigrato a cui sia stato riconosciuto lo status di rifugiato o, addirittura, la ‘protezione sussidiaria’, solo dopo 3 anni di soggiorno: nemmeno residenza, soggiorno.

E se con l’arrivo di Salvini la concessione di queste forme di asilo si è ridotta al 10 per cento delle richieste, negli anni del PD si era al 40 per cento: il che significa che, oggi, abbiamo in Italia almeno 170 immigrati che con questa legge diventerebbero italiani subito o entro pochi mesi (i soli 3 anni di soggiorno): una follia.

Ma non è tutto. Infatti, se questa legge venisse approvata, sarebbe automaticamente italiano anche il figlio di un clandestino nato in Italia. Questa fattispecie è a misura di Rom. Ma non solo, visto che l’immigrazione invecchia. Anche in questo caso parliamo di decine di migliaia di potenziali nuovi ‘italiani’. Soprattutto nei campi nomadi: 15mila apolidi più le decine di migliaia di zingari nati in Italia e clandestini.

E poi basterebbero 5 anni di residenza a chiunque per diventare ‘italiano’ e solo 3 anni ai romeni (anche qui tanti rom).

E poi ci sono tutta una lunga serie di altri modi per diventare ‘italiano’, uno dei quali, che dà il nome al PDL (ius culturae) e che prevede l’acquisizione della cittadinanza con la mera frequentazione di un ciclo di studi: che può essere anche un 17enne che arriva in Italia su un barcone e frequenta uno di quei corsi pagati dai contribuenti per ottenere un diploma.

Insomma, siamo in presenza di una vera e propria dichiarazione di guerra.

Questa è eversione.




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