Onu dà ragione a Santanchè, quasi tutte le ‘profughe’ che sbarcano sono prostitute

Vox
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Il giornale di estrema sinistra Globalist attacca Daniela Santanchè:

“Il novanta per cento delle donne che arrivano in Italia vanno a fare la puttana”. Ci hanno così abituati a sentire castronerie e oscenità nei salotti televisivi che le parole dette martedì sera a “Cartabianca” da Daniela Santanchè non hanno scomposto nessuno, non hanno indignato le donne in ascolto, non hanno registrato alcuna reazione politica. Tenue quella della conduttrice.
Si parlava di profughi e immigrati, di sbarchi e di salvataggi nel Mediterraneo, si partiva da una storia di fuga dal Sud del mondo con le lacrime di una donna, di una madre senza notizie del figlio partito con altri disperati. E si è arrivati scandalosamente alle parole della parlamentare di Fratelli d’Italia, una che certo non è avvezza alla vita di privazioni, una che per tenore di vita è certamente più vicina alle società quotate in borsa che non ai comuni mortali. Glielo ricorda Nicola Fratoianni, in studio con lei (“Lei si occupa di yacht…”) e la Santanchè, colpita, si inferocisce e insulta Fratoianni dandogli del cretino e rimproverano la conduttrice (probabilmente sua amica di vecchia data) di metterla a confronto con “omuncoli”.

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Siccome l’intervento della Santanchè è quel che è (e quel che ci si può aspettare se la si invita) la parlamentare di Fratelli d’Italia, chiamata in causa per lo yacht si lancia nell’elogio della cantieristica, non quella mercantile, ma quella da diporto che le sta a cuore.
Dunque, in uno spazio di approfondimento Rai, servizio pubblico, si deve ascoltare anche questo: che il novanta per cento delle donne che arrivano su barche e gommoni fuggendo da fame e guerre, e attraversando torture e violenze, qui viene a fare la puttana. Deviando dal politicamente corretto, e oscene castronerie della Santanchè si presterebbero a facili battute e altrettanto facili considerazioni. E a giudizi pesanti. Restando nel politicamente corretto, oltre alle parole della conduttrice costretta a precisare alla sua ospite che non si può licenziare così un problema come quello di tante donne con bambino che arrivano da noi, resta il problema centrale sullo spreco degli spazi di approfondimento del servizio pubblico quando di scelgono ospiti che più che alla riflessione portano alla caciara.

In effetti Santanchè ha sbagliato. Secondo l’OIM, almeno l’80% delle donne nigeriane che arrivano in Italia sui barconi finisce per fare la prostituta. Questa è la cifra, ufficiale, indicata dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, dopo un’analisi del traffico di ‘profughi’ nel Mediterraneo, che aveva assunto dimensioni apocalittiche grazie alle politiche del Pd.

Se è vero che negli ultimi anni sono sbarcati quasi tutti giovani maschi africani:

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Le poche che sono sbarcate sono praticamente tutte prostitute pronte ad essere messe sulle strade. E sono malattie. Sono tragedie. Anche per questo, oltre ai 100mila spacciatori, la mafia nigeriana ringrazia il Pd.

“I nostri indicatori mostrano che la maggior parte di queste donne sono deliberatamente portate qui a fini di sfruttamento sessuale”, aveva spiegato l’analista Simona Moscarelli al giornale The Guardian.

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Queste donne sono portate in Libia da reti di trafficanti e lì già lavorano – ecco spiegate le donne incinte – e poi vengono traghettate dalle ong in Europa. Dove le bande nigeriane usano i centri di accoglienza italiani (hotel) come bordelli.

Quindi, se sono almeno l’80 per cento, possiamo facilmente desumere che siano tra l’80 e il 90 per cento.