Manca ancora più di un mese a Natale, ma c’è già chi lo vieta per non “turbare i migranti”.
Non si terrà, ad esempio, alcuna recita di Natale alla scuola dell’infanzia Gianni Rodari di via Torino a Moie, in provincia di Ancona. Niente canti tipici, niente. Per non ‘turbare’ i musulmani.
Nell’istituto, infatti, circa il 10% dei bambini non è italiano e non è di fede cristiana. Ovvero: sono musulmani.
“I nostri bambini non potranno fare la recita di Natale perché discriminatorio nei confronti dei bimbi non cattolici, ma vi sembra normale?”, hanno protestato i genitori. Ma gli insegnanti sono irremovibili, per rispetto dei bimbi stranieri.
Attacca il sindaco Tiziano Consoli:”È una presa di posizione decisamente troppo forte ed estrema quella degli insegnanti del Rodari – ha commentato il sindaco – in un sistema pluralistico come il nostro, togliere la recita di Natale per tutelare alcune persone rischia di scontentarne altre. Per i bambini di quell’età è più un gioco, un momento per stare insieme e divertirsi. Ma annullarlo significa ampliare il divario religioso, culturale e dei costumi di ciascun alunno, anziché favorire l’integrazione”.
Le barbe dei musulmani sono discriminatorie nei confronti della nostra identità, e vanno proibite.