Niente recita di Natale, con presepe e natività di Gesù, per i bambini di una scuola dell’infanzia di Maiolati Spontini (Ancona) “per non offendere” i compagni di altre religioni. Che poi sono i musulmani:
La decisione ha provocato la reazione negativa di molti genitori che hanno lamentato come “così si discriminano i bambini cattolici” e suscitato varie presi di posizione, da Giorgia Meloni, dal Garante delle Marche, dalla Lega e altri politici.
Ma la preside Patrizia Leoni peggiora, se possibile, la situazione, dopo la decisione presa unilateralmente da due maestre: “la recita si farà e sarà una grande festa inclusiva in cui anche le famiglie di bambini di altre confessioni religiose potranno portare il loro contributo, con fiabe, recite e tradizioni proprie. La vera integrazione non è togliere qualcosa, pensando di urtare con le nostre tradizioni la sensibilità di altre comunità, la vera integrazione è aggiungere, conoscersi, incontrarsi”. Questo è anche peggio, perché snatura il Natale.
No. Aggiungere Maometto al Natale non è integrazione, è profanare le nostre tradizioni. Ma, forse, la preside ha ragione, l’integrazione è proprio questo: profanare la nostra identità, perché devi ‘aggiungere’.
Col cavolo integrazione,questa e’ sottomissione.