Usata per raggiungere uno scopo. Strumentalizzato il suo dramma personale e di un popolo per imporre la censura. Ormai è noto a tutti che la motivazione, già di per sé bizzarra, della scorta alla Segre, è stata smentita:
Repubblica ammette: i 200 insulti antisemiti a Segre non esistono!
Non esiste proprio.
La prima a sentirsi umiliata dovrebbe essere la stessa Liliana Segre. Vittima con tutti gli italiani della vergognosa campagna stampa di Repubblica e di una minoranza di invasati che per giorni ha inventato – letteralmente inventato – un allarme antisemitismo che in Italia non esiste.
Tutto, per imporre la nascita di una commissione che vuole comprimere la libertà di espressione: chi può opporsi ad un’ex internata di Auschwitz?
Brutti schifosi. Avete usato un dramma per i vostri meschini giochi politici. Avete gettato discredito sull’Italia per manipolare l’opinione pubblica.
Con picchi di isterismo che hanno visto decine di città chiedere alla Segre di diventare ‘cittadina onoraria’: e chi si è opposto, per l’inconsistente rapporto della signora con la propria città, è stato subito tacciato di ‘antisemitismo’.
Signora Segre, rinunci alla scorta. Si ribelli a questa strumentalizzazione di cui è vittima insieme agli italiani.
Una parola per il questore di Milano che ha dato una scorta sulla base di un articolo di Repubblica: lo paga lei il conto? O lo facciamo pagare al gruppo Espresso?
Santa subito https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/13531229/otto-e-mezzo-giorgia-meloni-lilli-gruber-tolgo-audio-rissa-la7.html