Ilva, folla contesta Conte a Taranto: “La fabbrica uccide i nostri bambini” – VIDEO

Vox
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Allo stabilimento Ilva di Taranto è arrivato il presidente in scadenza del Consiglio, Giuseppe Conte, dove incontrerà i dipendenti accompagnato da alcuni dirigenti del siderurgico.

CONTE CONTESTATO A TARANTO (08.11.2019)

🔴 Caro poltronaro, chi semina bugie raccoglie fischi, oggi a Taranto, domani in tutta Italia.

Posted by Matteo Salvini on Friday, November 8, 2019

Contestato al suo arrivo: “Parlerò con tutti ma con calma”, ha detto Conte davanti ai cancelli dove era atteso da molti cittadini ed operai.

Con la folla di cittadini che ha chiesto a gran voce la chiusura dell’impianto.

E’ una folla composta da ambientalisti, operai e abitanti del quartiere Tamburi, devastato dall’inquinamento di una fabbrica obsoleta.

Il premier a molti di loro ha chiesto: “cosa volete, la riconversione?”. Ma il gruppo che lo ha assediato all’esterno prima che possa entrare dagli operai ha una parola d’ordine: chiusura. Solo qualcuno ha accennato alla possibilità di una riconversione, impiegando per questo gli operai per la bonifica.

Lo stesso Conte ha poi dovuto affrontare anche i dipendenti dell’ex Ilva che chiedono l’intervento immediato dell’esecutivo. Quella che si sta consumando a Taranto è una “guerra” tra i dipendenti e gli stessi tarantini che invece da anni denunciano un’allarme ambientale in città dovuto alla presenza dell’acciaieria. In tanti con striscioni e urla hanno detto a conte “noi vogliamo vivere”.

Ma non è finita qui. Il premier ha ascoltato alcuni rappresentanti dei cittadini che non vogliono lo stabilimento in città: “Via lo scudo per Mittal, a Taranto è concesso tutto, la vita dei tarantini vale meno di quelli di Genova?”.




2 pensieri su “Ilva, folla contesta Conte a Taranto: “La fabbrica uccide i nostri bambini” – VIDEO”

  1. A Genova non è stata smantellata la fabbrica comunque, è attiva ma credo abbiano messo dei filtri, non so quanto efficaci, certamente non ti diranno mai la verità. Considerate che hanno occupato un area vastissima fronte spiaggia. Le abitazioni non valgono più nulla ed erano palazzi di un certo pregio architettonico, ben costruiti da vecchie famiglie come i Puppo, le rifiniture erano di alto livello anche internamente, si possono vedere perché molti appartamenti non hanno subito l’onta di proprietari ignoranti che coprono le meravigliose graniglie con piastrelle da poco prezzo. Alcuni hanno ancora i fantastici caloriferi liberty in ghisa con lo scalda vivande, vasche con i piedini… La soluzione al problema come dicevo è la delocalizzazione in aree sicure, rimodernando gli impianti avremo una migliore produzione. I soldi? Basterebbe smettere di mantenere quei c. di africani!

  2. Mio commento:
    Che costi (a debito) la metà di quanto speso finora per i clandestini (sempre a debito) non significa che debba essere nazionalizzata (a debito).
    Se non lo sanno le anime belle dei salvataggi a debito, Prodi dovrebbe essere appeso vivo a testa in giù per aver offerto ai Riva la polpetta avvelenata ex IRI centro siderurgico di Taranto.
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    Energia
    Trema l’acciaio
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    Ora tenterò di spiegare perché non ci dobbiamo preoccupare.
    In italia si è fatto di tutto per rendere non necessaria l’energia termoelettronucleare.
    Mi spiego.
    Fra poco chiuderanno la maggior parte delle acciaierie perché sono da lasciare al terzo e al quarto mondo, dove possono inquinare a volontà con l’energia elettrica prodotta col carbone e altri derivati fossili, e non osservare le buone norme sulla sicurezza e delle minime protezioni sociali.
    Come accadde per le lavorazioni del cotone che negli anni ’80 provocarono la completa chiusura delle sue manifatture di massa e diedero l’inizio all’era della deindustrializzazione nel nostro Paese.
    Qualcuno dirà: Dove andranno allora a lavorare le persone per guadagnarsi la pagnotta?
    Non lo so proprio; questa domanda non se la pongono i politici votati per amministrare il Paese; e allora perché dovrebbe porsela il lettore di questa nota!
    D’altronde ci sono i sindacati: dicono di essere “preoccupati”; gli stessi che, in aiuto a forze non tanto occulte, affossarono l’Italia col referendum del 1987.
    Inutile la proposta dell’assessore regionale alla difesa dell’ambiente, all’energia e sviluppo sostenibile, della lega, ovvero di partecipare alla costruzione di un reattore a Krško in Slovenia.
    Lasciate che lavori la Romania, la Slovacchia, la Cechia, la Polonia ecc. ecc. nonché tutte le acciaierie e i laminatoi venduti nel Mondo dall’azienda di Buttrio che non conoscerà crisi; la crisi al massimo interesserà in loco Cargnacco e Osoppo.
    A noi tutti è assegnata la parte degli spettatori dl fine impero.
    Voglio chiudere questa segnalazione con una flebile nota di ottimismo: il reddito di cittadinanza.
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    Renzo Riva
    CIRN F-VG
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    Ascoltate l’intervento di Agostino Conte.
    https://www.youtube.com/watch?v=8VRqdidSlYA
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    Fra poco chiuderanno quello che resta delle cartiere.
    La candidata alla prossima chiusura la Cartiera del Timavo a Monfalcone.
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    https://voxnews.info/2019/11/09/nazionalizzare-ilva-costa-meta-di-quanto-speso-per-mantenere-immigrati-in-hotel/#comment-31745
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I commenti sono chiusi.