Il governo vara la patrimoniale sulla prima casa

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Una vera e propria stangata. Anzi una “patrimoniale mascherata”. Confedilizia non usa giri di parole e di fatto mette spalle al muro il governo che si appresta a varare le nuove aliquote per Imu e Tasi.

Giorgio Spanzani Testa, presidente di Confedilizia critica in modo aspro le mosse dell’esecutivo: “La manovra aumenta l’aliquota di base dal 7,6 all’8,6 per mille; con dubbia legittimità, fissa definitivamente all’11,4 per mille l’aliquota massima per alcuni Comuni (come Roma e Milano), rispetto al limite ordinario del 10,6; fa scomparire qualsiasi collegamento ai servizi, presente ora nella Tasi; aumenta la tassazione sui proprietari di immobili affittati, scaricando su di essi la quota di imposta che nella Tasi era a carico degli inquilini;mantiene imposizioni vessatorie come quelle sugli immobili inagibili e su quelli sfitti per assenza di inquilini o acquirenti”.

Parole durissime che si scontrano con la strada percorsa dell’esecutivo. Nell’ultima bozza della manovra infatti i giallorossi spiegano che la rimodulazione delle imposte non “determina l’aumento della pressione fiscale”. Nel dettaglio, come ricorda l’Adnkronos, viene previsto che per le cosiddette abitazioni di lusso, classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 o A/9 e adibite ad abitazione principale, seppure l’aliquota di base è pari allo 0,5 per cento il comune può aumentarla solo di 0,1 punti percentuali; per cui l’aliquota massima per tali immobili è pari allo 0,6 per cento. Per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D, l’aliquota di base dello 0,86 per cento, si legge nella bozza “non è suscettibile di aumentare la pressione fiscale in quanto, nel precisare che la quota pari allo 0,76 per cento è comunque riservata allo Stato, la norma stabilisce che i comuni, con deliberazione del consiglio comunale, possono manovrare l’aliquota aumentandola fino allo 1,06 per cento o diminuendola fino al limite dello 0,76 per cento”. Per gli immobili diversi dall’abitazione principale l’aliquota di base è pari allo 0,86 per cento. Ma come detto l’iniziativa del governo viene messa nel mirino dagli operatori del settore immobiliare che sottolineano tutti i rischi di una operazione di questo tipo. E così Confedilizia rincara la dose: “La nuova patrimoniale sugli immobili delineata nella manovra è peggiore delle due attuali, l’Imu e la Tasi. Oltre a non essere sfiorato dall’idea di ridurre questo carico di tassazione insopportabile, il Governo peggiora la situazione in vari modi”.

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Non è solo una questione economica. Questo governo odia la proprietà. Perché la proprietà radica. E loro odiano le radici.

Vogliono una società della ‘condivisione’, in cui l’individuo non possiede ma condivide tutto. Una società di nomadi.

Tutto deve essere precario. Dal lavoro alla residenza fino all’amore. Vogliono l’uomo senza radici. Perché può essere dominato.

Questo è il fine ultimo di questa persecuzione fiscale sulla casa.




5 pensieri su “Il governo vara la patrimoniale sulla prima casa”

  1. Il problema secondo me non è quello di pagare la tassa sulla prima casa, ma l’aliquota che viene imposta e come vengono spesi i soldi che lo Stato incassa. Se il ricavato fosse destinato a finanziare gli 8.000 comuni italiani – e come sappiamo i fondi per gli Enti locali vengono continuamente ridotti da anni – allora la si paga ben volentieri perché si finanzierebbero i servizi pubblici per i cittadini, il problema è se viene speso per tutt’altro, come ad esempio per l’accoglienza, il mantenimento e l’istruzione dei finti profughi africani, su cui c’è il magna-magna di cooperative, sindacati e associazioni legate ai partiti.

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