Gorla, quando i ‘liberatori’ uccisero 164 bambini italiani

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38 bombardieri B24-B27 si alzano in volo dall’aeroporto di Castelluccio di Foggia, rotta senza verso il Nord Italia. Il viaggio durò ben 3 ore prima di arrivare sulla Lombardia e dirigersi verso gli obiettivi. Nel mirino, come l’80% delle volte, gli impianti industriali di Milano. Il 15° Air Force Bombing Command di Doolittle (l’uomo che dopo Pearl Harbour aveva bombardato Tokyo) aveva come possibili obiettivi l’Isotta Fraschini, la Pirelli e la Breda.

Alle 11,15 superata Milano gli aerei si preparavano a scendere con una virata nord sud di nuovo verso il capoluogo (sarebbero già stati in scia per il ritorno): di caccia tedesca e italiana nemmeno l’ombra, lo stesso per la contraerea.

Anche i bambini della scuola elementare «Francesco Crispi» di Gorla (allora borgo periferico di Milano sul Naviglio Martesana) erano dalle 8 in classe. Sul tetto della scuola elementare frequentata da poco più di 200 bambini spiccava una croce bianca, se poteva servire, tanti l’avevano fatto anche se inutilmente.

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Milano, ore 11.29 del mattino. Durante uno dei bombardamenti americani tesi a spezzare la resistenza del popolo italiano, viene centrata in pieno la scuola elementare “Crispi” del quartiere Gorla: 184 bambini fra i 6 e i 12 anni e una ventina fra insegnanti, preside e bidelli. Tutti morti.

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Anche allora c’erano le ‘bombe intelligenti’ che sbagliavano.

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«È probabilmente il più grave crimine di guerra dovuto ai bombardamenti alleati su l’Italia» ha scritto Claudio Mauri autore de “Il male viene dal cielo” (ed. Tabula Fati). Un crimine di guerra ascrivibile (con molti altri) ai “liberatori” angloamericani.

Nel 1947 i genitori di quei piccoli morti eressero a loro spese un monumento, opera dello scultore Remo Brioschi, con i marmi donati da La Rinascente e l’acciaio donato dalla Falck.

E dopo quasi un secolo dalla ‘liberazione’, i ‘liberatori’ sono ancora tra noi.




2 pensieri su “Gorla, quando i ‘liberatori’ uccisero 164 bambini italiani”

  1. “Liberatori” e “liberati” sono parimenti vittime dello stesso criminale assassino che ha sempre aizzatio i fratelli bianchi alla guerra tra di loro prima per poi darci finalmente in pasto a NEGRI e musulmani… Invoco il castigo di Dio contro tanta malvagita’.

  2. É da considerarsi un crimine di guerra a tutti gli effetti, perché non fu colpito un obiettivo militare, ma una scuola elementare, dove non vi erano soldati nemici, ma bambini tra i 6 e i 10 anni. Ma siccome il crimine é stato commesso dalla “parte giusta”, ossia i “libberatori” angloamericani esportatori di “libbettà e democrazzia”, e vincitori del conflitto, non va considerato come tale e se lo si fa, si viene accusati di “fascismo”.

    Nel 1943 i bombardamenti alleati su Milano erano iniziati a febbraio, la strage di Gorla é avvenuta a ottobre, e a distanza di 76 anni penso sia lecito chiedersi perché il Podestà, cioè il sindaco di allora, non impose la chiusura delle scuole della città, che sarebbe stata una scelta di buonsenso in quella situazione. Chissà, magari se si fosse fatto così quelle 169 creature innocenti non avrebbero fatto quella fine, e sarebbero diventate adulti, e magari genitori e poi nonni.

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